MONDO
Insorgono gli integralisti
India. Donne in tempio Indù, un morto e sciopero generale
Il capo del governo del Kerala, Pinarayi Vijayan, ha riconosciuto che c'è stata "tanta violenza in tutto lo Stato", ma ha detto che il suo governo ha la responsabilità di attuare la decisione della Corte Suprema, che nel mese di settembre aveva tolto il divieto che impediva di entrare nel tempio di Sabarimala alle donne in età mestruale

Diverse città nello Stato del Kerala, nel sud dell'India, sono in sciopero per protestare contro l'ingresso di due donne "impure", in età mestruale, nel tempio indù Sabarimala. E nelle proteste e le violenze seguite allo storico gesto, è già morta una persona, un militante del partito nazionalista indù Bjp del premier Narendra Modi, ferito dal lancio di una pietra durante proteste nella città di Pandalam, e 15 sono rimaste ferite.
E' il bilancio di una giornata di scontri in almeno tre distretti dove i manifestanti hanno seminato il caos: distrutto veicoli della polizia e decine di autobus, aggredito membri delle forze di sicurezza e dei media, soprattutto donne. Il capo del governo del Kerala, Pinarayi Vijayan, ha riconosciuto che c'è stata "tanta violenza in tutto lo Stato", ma ha detto che il suo governo ha la responsabilità di attuare la decisione della Corte Suprema, che nel mese di settembre aveva tolto il divieto che impediva di entrare nel tempio di Sabarimala alle donne in età mestruale.
Il verdetto di settembre è stato un nuovo passo progressista della giustizia indiana, dopo che lo scorso anno sono stati revocati i divieti al sesso omosessuale e all'adulterio. Decisioni in aperto contrasto con la linea tradizionalista del premier Modi, che quest'anno correrà per un secondo mandato. La Corte suprema inizierà ad affrontare un ricorso contro l'accesso femminile al santuario dal 22 gennaio, mentre alle donne resta vietato entrare in altri templi indù.
All'alba di mercoledì due donne indiane erano riuscite a entrare in uno dei più sacri templi indù, quello di Sabarimala nel Kerala. In una società conservatrice e patriarcale come quella indiana, le donne con le mestruazioni sono ancora considerate impure. E la maggior parte dei templi indù non permettono loro di entrare quando hanno le mestruazioni. Sabarimala però era uno dei pochi santuari a vietare completamente l'ingresso a tutte le donne tra la pubertà e la menopausa.
E' il bilancio di una giornata di scontri in almeno tre distretti dove i manifestanti hanno seminato il caos: distrutto veicoli della polizia e decine di autobus, aggredito membri delle forze di sicurezza e dei media, soprattutto donne. Il capo del governo del Kerala, Pinarayi Vijayan, ha riconosciuto che c'è stata "tanta violenza in tutto lo Stato", ma ha detto che il suo governo ha la responsabilità di attuare la decisione della Corte Suprema, che nel mese di settembre aveva tolto il divieto che impediva di entrare nel tempio di Sabarimala alle donne in età mestruale.
Il verdetto di settembre è stato un nuovo passo progressista della giustizia indiana, dopo che lo scorso anno sono stati revocati i divieti al sesso omosessuale e all'adulterio. Decisioni in aperto contrasto con la linea tradizionalista del premier Modi, che quest'anno correrà per un secondo mandato. La Corte suprema inizierà ad affrontare un ricorso contro l'accesso femminile al santuario dal 22 gennaio, mentre alle donne resta vietato entrare in altri templi indù.
All'alba di mercoledì due donne indiane erano riuscite a entrare in uno dei più sacri templi indù, quello di Sabarimala nel Kerala. In una società conservatrice e patriarcale come quella indiana, le donne con le mestruazioni sono ancora considerate impure. E la maggior parte dei templi indù non permettono loro di entrare quando hanno le mestruazioni. Sabarimala però era uno dei pochi santuari a vietare completamente l'ingresso a tutte le donne tra la pubertà e la menopausa.