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ECONOMIA

Sui mercati è super-dollaro. Ora le materie prime scendono

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di Fabrizio PattiMilano
Avvio cauto per la borsa di Milano, +0,02% e bilancio settimanale fin qui invariato. Nel resto d'Europa Londra -0,05%, Francoforte -0,08%.
Oggi è il cosiddetto giorno delle quattro streghe: come ogni terzo venerdì del mese che chiude un trimestre ci sono scadenze su varie tipologie di contratti derivati: sono giornate con forti spostamenti di capitali e movimenti difficilmente prevedibili, soprattutto in prossimità del finale di seduta.
Intanto i mercati fanno i conti con le decisioni della Fed americana, la maggioranza del cui consiglio direttivo vorrebbe anticipare al 2023 i rialzi dei tassi. Tra gli effetti si rafforza il dollaro, con il rapporto euro/dollaro che scende sotto l'1,19 centesimi (1,1897).
Scendono anche le materie prime, dall'oro al rame. Sono quotate in dollari e soffrono quando la valuta americana sale perché diventano più care per gli investitori stranieri.
Nel caso dell'oro (-5% da inizio settimana), inoltre, l'aumento dei rendimenti dei titoli di Stato americani rende meno appetibile quello che è un classico bene rifugio.

Wall Street ieri ha chiuso in ordine sparso: è sceso l'indice Dow Jones (-0,62%), è invece salito il Nasdaq (+0,87%). Nella notte borse asiatiche relativamente poco mosse: Tokyo -0,19%, Shanghai -0,01%; fa eccezione Hong Kong, +0,77%.
Tra i titoli in evidenza sul Ftse Mib, maggiori rialzi per Prysmian (+2,48%) e A2A (+1,54%), maggiori ribassi per Pirelli (-1,08%) e Unicredit (-1,26%).