SCIENZA
Paleontologia
Quando le tartarughe impararono a respirare
L'Eunotosaurus africanus era un rettile che viveva in Sud Africa nel Medio Permiano, quindi circa 260 milioni di anni fa. Fu la prima specie di tartaruga a sviluppare un apparato muscolare specifico per la respirazione

Le tartarughe, si sa, non possono essere "sfrattate": portano sempre con sé la loro casa. Purtroppo per loro, però, la corazza che le ricopre e protegge è rigidissima: non permette alcuna dilatazione, nemmeno per respirare.
Per poter ventilare i polmoni questi antichissimi rettili hanno infatti una fascia muscolare, congiunta alla corazza, che si è sviluppata appositamente nel corso dell'evoluzione: è quella che permette loro di respirare.
Un gruppo di ricerca internazionale ha ora scoperto che tale soluzione evolutiva era già presente in un progenitore delle attuali tartarughe, l'Eunotosaurus africanus che, pur non avendo ancora sviluppato una corazza rigida, era tuttavia dotato di piastre ossee sul ventre e sul dorso che limitavano la libertà di movimento della gabbia toracica.
260 milioni di anni fa
L'Eunotosaurus africanus era un rettile che viveva in Sud Africa nel Medio Permiano, quindi circa 260 milioni di anni fa, e non si sarebbe mai aspettato di trovarsi al centro dello studio, pubblicato da Nature Communications, intitolato: Origin of the unique ventilatory apparatus of turtles (Origine del singolare apparato respiratorio delle tartarughe).
La ricerca dimostra che questa specie - intermedia tra i rettili più antichi e le attuali tartarughe - costituisce uno snodo fondamentale nel loro processo evolutivo. Secondo Tyler Lyson - ricercatore dello Smithsonian Institution di Washington e del Museo di Storia Naturale di Denver - avrebbe portato allo sviluppo di un guscio simile a quelli attuali solo 50 milioni di anni dopo l'Eunotosaurus.
Per poter ventilare i polmoni questi antichissimi rettili hanno infatti una fascia muscolare, congiunta alla corazza, che si è sviluppata appositamente nel corso dell'evoluzione: è quella che permette loro di respirare.
Un gruppo di ricerca internazionale ha ora scoperto che tale soluzione evolutiva era già presente in un progenitore delle attuali tartarughe, l'Eunotosaurus africanus che, pur non avendo ancora sviluppato una corazza rigida, era tuttavia dotato di piastre ossee sul ventre e sul dorso che limitavano la libertà di movimento della gabbia toracica.
260 milioni di anni fa
L'Eunotosaurus africanus era un rettile che viveva in Sud Africa nel Medio Permiano, quindi circa 260 milioni di anni fa, e non si sarebbe mai aspettato di trovarsi al centro dello studio, pubblicato da Nature Communications, intitolato: Origin of the unique ventilatory apparatus of turtles (Origine del singolare apparato respiratorio delle tartarughe).
La ricerca dimostra che questa specie - intermedia tra i rettili più antichi e le attuali tartarughe - costituisce uno snodo fondamentale nel loro processo evolutivo. Secondo Tyler Lyson - ricercatore dello Smithsonian Institution di Washington e del Museo di Storia Naturale di Denver - avrebbe portato allo sviluppo di un guscio simile a quelli attuali solo 50 milioni di anni dopo l'Eunotosaurus.