MONDO
50 i morti tra Sloviansk e Odessa
Liberi gli osservatori Osce. Ma in Ucraina è guerra civile. Mosca: perso il controllo sui filorussi
Sono stati rilasciati tutti e 12 gli ostaggi. Lo confermano l'emissario di Mosca Vladimir Lukin e la stessa organizzazione. Intanto continua l'offensiva di Kiev nell'est. Il Cremlino: perso il controllo sui gruppi di "autodifesa"

I separatisti filorussi hanno rilasciato, senza porre condizioni, gli ostaggi Osce trattenuti dal 25 aprile scorso nella città di Sloviansk, perché accusati di essere spie della Nato. Lo confermano Vladimir Lukin, emissario di Mosca, e la portavoce dell'Osce, Natacha Rajakovic che ha precisato: "Non facciamo alcun commento se prima non arrivano in un luogo sicuro". Dodici persone in tutto: i 7 europei (tre tedeschi, un polacco, un danese, un ceco e l'interprete tedesco) e 5 militari ucraini. L'ottavo osservatore, di nazionalità svedese, era già stato rilasciato in precedenza per problemi di salute - è diabetico - e perché la Svezia non è membro della Nato. "Come promesso, abbiamo festeggiato il mio compleanno ieri e li ho rilasciati. Erano miei ospiti" ha detto il leader dei separatisti filorussi Vyacheslav Ponomaryov, autoproclamatosi sindaco di Sloviansk. Gli osservatori, secondo quanto riferisce l'agenzia tedesca Dpa, sarebbero stati consegnati al Segretario generale del Consiglio d'Europa, Thorbjørn Jagland.
Continua l'offensiva di Kiev nell'est
Intanto continua l'offensiva di Kiev contro i separatisti nell'est del Paese. Usa toni da ultrà il ministro dell'Interno Arsen Avakov che sul suo profilo Facebook scrive: "Non ci stiamo fermando". Supera quota 50 la conta dei morti della giornata di venerdì: 42 a Odessa, di cui 36 - principalmente filorussi - per il rogo divampato nella Casa dei Sindacati di Odessa, causato da bombe molotov lanciate da terra. Ai morti di Odessa si aggiungono almeno una dozzina di vittime a Sloviansk roccaforte della rivolta separatista filorussa, oltre a numerosi feriti e due elicotteri abbattuti. Il separatista Ponomaryov comunica che ci sarebbero anche 10 civili morti nel villaggio di Andreievka. Avrebbero cercato di bloccare un corteo di auto degli ultra nazionalisti di Pravi Sektor.
Per gli scontri a Odessa, intanto, sono state arrestate più di 130 persone tra lealisti e filorussi e a cui si sono uniti anche decine di tifosi di calcio. Le accuse vanno dalla partecipazione a disordini all'omicidio premeditato.
Kiev: "Andiamo avanti"
L'operazione "anti-terrorismo" ucraino continua. Lo ha annunciato il governo. "La fase attiva dell'operazione prosegue dall'alba, noi non ci fermiamo", ha scritto il ministro degli Interni ucraino Avakov su Facebook. "Questa notte, le forze coinvolte nell'operazione antiterrorismo a Kramatorsk hanno preso il controllo della torre della televisione che in precedenza era sotto il controllo dei terroristi" ha aggiunto precisando che "l'operazione è stata condotta dai soldati della Guardia Nazionale e dell'Esercito". Sempre a Kramtorsk, le truppe ucraine hanno riconquistato anche la sede dei servizi di intelligence.
Cremlino: perso controllo su gruppi autodifesa
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che coloro che considerano legittima la "giunta" di Kiev sono da considerare corresponsabili del massacro nella Casa dei Sindacati, a Odessa. Inoltre ha riferito che il Cremlino ha perso il controllo sui gruppi di "autodifesa" operanti nel sud-est del paese e dunque non può risolvere la crisi da solo. Peskov ha ribadito che il governo russo è profondamente preoccupato per "l'approvazione" da parte dell'Occidente dell'"operazione punitiva" di Kiev nell'est dell'Ucraina; ha sottolineato che l'idea di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio in Ucraina è "assurda" considerata la spirale di violenza che si sta propagando nel sud e nell'est dell'Ucraina.
Timoshenko: "Mosca vuole sabotare le elezioni"
"La Russia sta usando tutti i mezzi per destabilizzare l'Ucraina e per sabotare le elezioni presidenziali del 25 maggio". E' quanto ha detto l'ex premier e candidata alla presidenziali, Iulia Timoshenko, parlando oggi ad Odessa. Timoshenko, come ha fatto il governo di Kiev, ha puntato il dito contro Mosca, affermando che i servizi segreti russi sono responsabili di aver provocato gli scontri tra filorussi e sostenitori del governo di Kiev.
La "fase 3" delle sanzioni alla Russia
Obama e Merkel ammoniscono che l'Occidente è pronto a far scattare contro la Russia la fase 3 delle sanzioni, provvedimenti “mirati, contro settori specifici dell’economia russa”. Il presidente americano - che ieri ha incontrato a Washington la cancelliera tedesca - ha parlato di “settori industriali”, senza specificare quali e ha aggiunto che sarebbe “irrealistico” staccare la spina all’export di petrolio e gas.
Continua l'offensiva di Kiev nell'est
Intanto continua l'offensiva di Kiev contro i separatisti nell'est del Paese. Usa toni da ultrà il ministro dell'Interno Arsen Avakov che sul suo profilo Facebook scrive: "Non ci stiamo fermando". Supera quota 50 la conta dei morti della giornata di venerdì: 42 a Odessa, di cui 36 - principalmente filorussi - per il rogo divampato nella Casa dei Sindacati di Odessa, causato da bombe molotov lanciate da terra. Ai morti di Odessa si aggiungono almeno una dozzina di vittime a Sloviansk roccaforte della rivolta separatista filorussa, oltre a numerosi feriti e due elicotteri abbattuti. Il separatista Ponomaryov comunica che ci sarebbero anche 10 civili morti nel villaggio di Andreievka. Avrebbero cercato di bloccare un corteo di auto degli ultra nazionalisti di Pravi Sektor.
Per gli scontri a Odessa, intanto, sono state arrestate più di 130 persone tra lealisti e filorussi e a cui si sono uniti anche decine di tifosi di calcio. Le accuse vanno dalla partecipazione a disordini all'omicidio premeditato.
Kiev: "Andiamo avanti"
L'operazione "anti-terrorismo" ucraino continua. Lo ha annunciato il governo. "La fase attiva dell'operazione prosegue dall'alba, noi non ci fermiamo", ha scritto il ministro degli Interni ucraino Avakov su Facebook. "Questa notte, le forze coinvolte nell'operazione antiterrorismo a Kramatorsk hanno preso il controllo della torre della televisione che in precedenza era sotto il controllo dei terroristi" ha aggiunto precisando che "l'operazione è stata condotta dai soldati della Guardia Nazionale e dell'Esercito". Sempre a Kramtorsk, le truppe ucraine hanno riconquistato anche la sede dei servizi di intelligence.
Cremlino: perso controllo su gruppi autodifesa
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che coloro che considerano legittima la "giunta" di Kiev sono da considerare corresponsabili del massacro nella Casa dei Sindacati, a Odessa. Inoltre ha riferito che il Cremlino ha perso il controllo sui gruppi di "autodifesa" operanti nel sud-est del paese e dunque non può risolvere la crisi da solo. Peskov ha ribadito che il governo russo è profondamente preoccupato per "l'approvazione" da parte dell'Occidente dell'"operazione punitiva" di Kiev nell'est dell'Ucraina; ha sottolineato che l'idea di tenere elezioni presidenziali il 25 maggio in Ucraina è "assurda" considerata la spirale di violenza che si sta propagando nel sud e nell'est dell'Ucraina.
Timoshenko: "Mosca vuole sabotare le elezioni"
"La Russia sta usando tutti i mezzi per destabilizzare l'Ucraina e per sabotare le elezioni presidenziali del 25 maggio". E' quanto ha detto l'ex premier e candidata alla presidenziali, Iulia Timoshenko, parlando oggi ad Odessa. Timoshenko, come ha fatto il governo di Kiev, ha puntato il dito contro Mosca, affermando che i servizi segreti russi sono responsabili di aver provocato gli scontri tra filorussi e sostenitori del governo di Kiev.
La "fase 3" delle sanzioni alla Russia
Obama e Merkel ammoniscono che l'Occidente è pronto a far scattare contro la Russia la fase 3 delle sanzioni, provvedimenti “mirati, contro settori specifici dell’economia russa”. Il presidente americano - che ieri ha incontrato a Washington la cancelliera tedesca - ha parlato di “settori industriali”, senza specificare quali e ha aggiunto che sarebbe “irrealistico” staccare la spina all’export di petrolio e gas.