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MONDO

Facebook cancella centinaia di profili fake: "Disinformazione da Russia e Iran"

Si sospetta un tentativo di manipolare le elezioni di medio termine

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Facebook ha bloccato centinaia di pagine legate ad una campagna di disinformazione dall'Iran e dalla Russia. In un post, il social media ha reso  noto di aver rimosso dalla propria piattaforma 652 pagine, gruppi e account per comportamento non autentico coordinato" al fine di diffondere contenuti politici in quattro continenti, puntando in particolare a Medio Oriente, America Latina, UK e Stati Uniti.
 

 
Facebook ha già riferito tutte le informazioni di cui dispone alle autorità americane e britanniche. Quest'ultima mossa rientra nell'impegno generale delle compagnie americane del settore contro i tentativi di hackeraggio da parte di agenti stranieri che mirano ad influenzare le elezioni americane di metà mandato previste per il prossimo 6 novembre. Già Microsoft ha chiuso ben sei siti creati da un gruppo legato all'intelligence russa. Nel mese di luglio Facebook e Instagram avevano fatto pulizia rimuovendo altre 32 pagine legate alla Russia.
 
 

“Pensiamo che queste pagine facciano parte di due distinte campagne – ha spiegato Zuckerberg – “una da parte ell’Iran e un’altra dalla Russia.
 
Dalle analisi condotte non è stato possibile dire con certezza che l'obiettivo del gruppo fosse influenzare le elezioni di midterm, ma "non si esclude che tentativi in questo senso possano essere stati fatti" ammette l'azienda. Altri due gruppi sono stati segnalati con legami all'Iran, mentre un quarto - che avrebbe tentato di influenzare su Siria e Ucraina - era legato a fonti che secondo Facebook gli Usa considerano legati all'intelligence militare russa. Del caso Facebook ha informato anche il dipartimento Usa del Tesoro e il dipartimento di Stato alla luce delle sanzioni imposte all'Iran.
 
 
L’annuncio di Facebook è stato seguito da un annunci simile da parte di Twitter che ha detto di aver rimosso alcuni account che hanno legami con l’Iran.
“Abbiamo sospeso 284 account sospetti originati dall’Iran”