SPETTACOLO
Sul palco con le detenute di Rebibbia
Le Donne del Muro Alto...la campagna di crowdfunding per continuare il teatro in carcere
La ricerca fondi per non far chiudere l'esperienza dei laboratori nella sezione di massima sicurezza dell'istituto penitenziario Rebibbia femminile

"Il grado di civiltà di una società si misura dalle sue prigioni", Fëdor Dostoevskij.
L'esperienza teatrale nella sezione femminile di massima sicurezza del carcere romano di Rebibbia rischia lo stop per mancanza di fondi. Nasce così il progetto di finanziamento collettivo "Le Donne del Muro Alto", ideato dalla curatrice e regista dello spettacolo Francesca Tricarico e dall'associazione di Pomezia PerAnanke: "E' un'attività terapeutica e pedagogica, che porta un cambiamento dentro di loro e nella comunità. Fermare l'attività significherebbe interrompere un processo educativo importante". Una raccolta fondi dal basso con una scadenza, gennaio 2015, e una cifra importante da raggiungere: 25mila euro.
Il progetto a rischio chiusura
Se nel 2013 l'associazione era riuscita a realizzare lo spettacolo 'Didone, una storia sospesa', un anno dopo, nonostante il progetto abbia vinto il bando della Regione Lazio per le Officine di Teatro Sociale, l'esperienza rischia di finire per mancanza di fondi.
"Carcere, luogo della rieducazione"
"Il carcere dovrebbe essere il luogo della rieducazione, del viaggio verso il reinserimento nella società e della scoperta di se stesso e dell'altro e della società. Quale strumento migliore del teatro?", sostiene la curatrice del progetto e regista Francesca Tricarico che ha anche lavorato come assistente alla regia nel film 'Cesare deve morire' dei fratelli Taviani, realizzato con i detenuti di Rebibbia.
Le donne della sezione massima sicurezza
"Sono donne della sezione di massima sicurezza, le loro vite sono legate tutte ad un contesto particolare e sono un esempio per molti fuori dal carcere - commenta Tricarico - A prescindere dall'esito del bando, il lavoro è già in corso: da marzo abbiamo iniziato, con un assistente, un aiuto regia e una psicologa, a lavorare sui testi. Le ragazze hanno iniziato ad andare nella biblioteca del carcere e leggere i testi, hanno scelto loro il tema dello spettacolo conclusivo e sono molto appassionate. Facciamo le prove due volte a settimana, in Sezione perché il teatro del carcere ci viene dato solo per le prove a ridosso dello spettacolo, che sarà a marzo. Così usiamo la palestra oppure il cortile dove le ragazze stendono i panni. E la direttrice Ida Del Grosso è molto contenta del nostro lavoro".
Il sito
Per la durata del crowdfunding, www.ledonnedelmuroalto.it racconterà le varie fasi del progetto. Tanto il sostegno anche sui social network. "Vogliamo aprire una finestra su una realtà di cui non si parla mai abbastanza", spiega la regista Tricarico. "Per queste donne potersi aprire e mettere a nudo è molto importante".
L'esperienza teatrale nella sezione femminile di massima sicurezza del carcere romano di Rebibbia rischia lo stop per mancanza di fondi. Nasce così il progetto di finanziamento collettivo "Le Donne del Muro Alto", ideato dalla curatrice e regista dello spettacolo Francesca Tricarico e dall'associazione di Pomezia PerAnanke: "E' un'attività terapeutica e pedagogica, che porta un cambiamento dentro di loro e nella comunità. Fermare l'attività significherebbe interrompere un processo educativo importante". Una raccolta fondi dal basso con una scadenza, gennaio 2015, e una cifra importante da raggiungere: 25mila euro.
Il progetto a rischio chiusura
Se nel 2013 l'associazione era riuscita a realizzare lo spettacolo 'Didone, una storia sospesa', un anno dopo, nonostante il progetto abbia vinto il bando della Regione Lazio per le Officine di Teatro Sociale, l'esperienza rischia di finire per mancanza di fondi.
"Carcere, luogo della rieducazione"
"Il carcere dovrebbe essere il luogo della rieducazione, del viaggio verso il reinserimento nella società e della scoperta di se stesso e dell'altro e della società. Quale strumento migliore del teatro?", sostiene la curatrice del progetto e regista Francesca Tricarico che ha anche lavorato come assistente alla regia nel film 'Cesare deve morire' dei fratelli Taviani, realizzato con i detenuti di Rebibbia.
Le donne della sezione massima sicurezza
"Sono donne della sezione di massima sicurezza, le loro vite sono legate tutte ad un contesto particolare e sono un esempio per molti fuori dal carcere - commenta Tricarico - A prescindere dall'esito del bando, il lavoro è già in corso: da marzo abbiamo iniziato, con un assistente, un aiuto regia e una psicologa, a lavorare sui testi. Le ragazze hanno iniziato ad andare nella biblioteca del carcere e leggere i testi, hanno scelto loro il tema dello spettacolo conclusivo e sono molto appassionate. Facciamo le prove due volte a settimana, in Sezione perché il teatro del carcere ci viene dato solo per le prove a ridosso dello spettacolo, che sarà a marzo. Così usiamo la palestra oppure il cortile dove le ragazze stendono i panni. E la direttrice Ida Del Grosso è molto contenta del nostro lavoro".
Il sito
Per la durata del crowdfunding, www.ledonnedelmuroalto.it racconterà le varie fasi del progetto. Tanto il sostegno anche sui social network. "Vogliamo aprire una finestra su una realtà di cui non si parla mai abbastanza", spiega la regista Tricarico. "Per queste donne potersi aprire e mettere a nudo è molto importante".