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SCIENZA

Paleontologia

Il babbuino più vecchio del mondo

Scoperti a Malapa, la sudafricana "culla del genere umano", i resti fossili di una scimmia primitiva: risalgono a due milioni di anni fa. Sarebbe il più antico babbuino finora individuato

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di Stefano Lamorgese
I paleontologi sono eccitatissimi: sono stati individuati i resti fossili di un cranio datato circa due milioni di anni. Sembrano essere appartenuti al più antico babbuino finora trovato sul nostro pianeta. La scoperta è avvenuta nella "Culla dell'umanità", il sito di Malapa, in Sud Africa, lo stesso luogo in cui furono ritrovati scheletri parziali di Australopithecus sediba, ominidi che sarebbero una specie intermedia tra l'Australopithecus africanus e lo Homo habilis.

Uomini e bestie
"I babbuini sono noti per avere convissuto con gli ominidi in diverse località dell'Africa orientale e in Sud Africa. Sono addirittura utilizzati, talvolta, come modelli comparativi dell'evoluzione umana", spiega Christopher C. Gilbert che è professore associato di antropologia presso la City University of New York ed è l'autore principale dello studio.

Il cranio appartiene a un esemplare di Papio angusticeps, una specie strettamente legata ai babbuini moderni, in particolare al Papio hamadryas, che vive lungo le sponde africane e asiatiche del mar Rosso.

L'attuale diffusione dei babbuini - un genere di scimmie che ha trovato habitat in tutta l'Africa sub-sahariana e nella Penisola Arabica - testimonia del successo evolutivo conseguito. Tuttavia la comunità scientifica non ha ancora trovato una convergenza teorica sulle sue origini.

Ricongiungimento
"Secondo l'orologio molecolare, si stima che i babbuini si siano distinti dai loro parenti più stretti tra 1,8 a 2,2 milioni di anni fa", spiega Gilbert, "ma fino ad ora, la maggior parte degli esemplari fossili noti entro questo intervallo di tempo erano troppo frammentari per stabilire con certezza se fossero o meno membri della specie vivente dei Papio hamadryas ".

"Il campione di Malapa" conclude lo studioso "può confermare questa ipotesi affascinante e ricongiungere il Papio angusticeps all'attuale Papio hamadryas".