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MONDO

Governo non esclude stato d'emergenza

Gilet Gialli. Macron: 'Violenza inaccettabile'. Vertice all'Eliseo

Con 412 arresti e 133 feriti (tra cui 23 agenti), ieri per Parigi è stata una "giornata nera" che rimarrà" negli annali della storia" della Capitale francese. Questa mattina il sindaco, Hidalgo, ha riunito la sua squadra per fare il conto dei danni che vengono definiti 'ingenti'

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Il presidente francese Emmanuel Macron, di ritorno dal G20 di Buenos Aires, si è subito recato all'Arco di Trionfo a Parigi, rimasto danneggiato dopo i violenti scontri di ieri. Ha voluto constatare in prima persona come è stata messa a ferro e fuoco la Capitale francese a seguito delle proteste dei 'Gilet gialli'. Il Presidente ha convocato per oggi una riunione urgente all'Eliseo. A preoccupare l'esecutivo è l'escalation della protesta: gli incidenti di ieri sono stati molto più violenti di quelli del sabato precedente. Il Portavoce dell'esecutivo, Benjamin Griveau, non esclude - per evitare nuove rivolte - l'instaurazione dello stato d'emergenza. Questa possibilità viene valutata anche dal ministro dell'Interno, Christophe Castaner: "Nei confronti di qualsiasi cosa ci garantisca di più, io non ho tabù. Sono disposto a valutare tutto". Poi ha annunciato che con il segretario di stato, Laurent Nunez, riferirà martedì in senato delle violenze ieri.

Parigi conta i danni. Il sidaco Hidalgo riunisce la sua squadra
Con 412 arresti e 133 feriti (tra cui 23 agenti), ieri per Parigi è stata una "giornata nera" che rimarrà" negli annali della storia" della Capitale francese: nelle parole del vicesindaco della capitale francese, Emmanuel Gregoire, è la fotografia di una giornata in cui la città è stata messa a soqquadro dalle violente proteste dei gilet gialli. Questa mattina il sindaco, Anne Hidalgo, ha riunito la sua squadra di governo per fare il conto dei danni che Gregoire ha già definito enormi. Anche l'Arc de Triomphe, occupato da un gruppo di manifestanti, ha subito danneggiamenti. Danni seppur simbolici alla tomba del Milite Ignoto. E poi negozi assaltati, vetrine infrante, automobili incendiati, fiamme sui mezzi di trasporto e nei ristoranti, scene di guerriglia urbana in diversi quartieri esclusivi della capitale. 

La Hidalgo su twitter - questa mattina - ringrazia la polizia municipale: "Gli agenti hanno lavorato tutta la notte per ripristinare le strade di Parigi. Il compito è immenso. Questa mobilitazione continua di domenica. Un enorme ringraziamento a loro". 


Castaner: 'Protesta messa in atto da professionisti del disordine'
"E' stata una strategia messa in campo a professionisti del disordine", ha denunciato il ministro dell'Interno, Christophe Castaner. "Rispetterò sempre il dissenso ma non accetterò mai la violenza", ha attaccato da Buenos Aires, dove partecipava al vertice del G20, il presidente, Emmanuel Macron. "Quello che è successo non ha nulla a che fare con l'espressione pacifica della rabbia legittima. Nulla giustifica questi eccessi", ha tuonato il presidente. "Vogliono il caos, ma tradiscono le cause che pretendono di servire".


Movimento dei 'Gilet Gialli' nato sui social media
Il movimento dei Gilet gialli è nato sui social media in ottobre contro l'aumento della tassa sui carburanti ed è diventata in poco tempo una protesta più ampia contro Macron, accusato di non fare abbastanza contro l'innalzamento del costo della vita. Quella di eri è stata la terza giornata di proteste ed è stata la più violenta. I tentativi del governo di negoziare sono finora falliti, soprattutto perchè i manifestanti chiedono di riprendere gli incontri in streaming.

Le mosse di Macron
Macron ha cercato di abbassare la tensione, proponendo dialogo nazionale ed eventualmente piccoli interventi per rallentare l'impatto dell'incremento fiscale, ma è rimasto fermo sull'aumento della tassa sui carburanti come previsto. Martedì ha presentato il piano del governo per la eco-transizione e  l'abbandono dei combustibili fossili. Un piano che, oltre al contestatissimo aumento della tassa sui carburanti, prevede la chiusura di tutte le centrali a carbone entro il 2022, lo sviluppo e il sostegno alle energie rinnovabili e pulite con un mix di energia elettrica e solare, e il dimezzamento della quota di energia nucleare entro il 2035.