Una vita per la libertà
Mafia: è morta Pina Maisano, la vedova dell'imprenditore anti-racket Libero Grassi
Scompare una delle figure più emblematiche della rivolta contro il pizzo e contro Cosa Nostra. Vedova dell'imprenditore ucciso per la sua rivolta contro la mafia, è stata fino all'ultimo impegnata nelle battaglie civili. Aveva 87 anni

Scompare una delle figure più emblematiche della rivolta contro il pizzo e contro la mafia. E' morta nella tarda serata di ieri Pina Maisano Grassi, vedova dell'imprenditore ucciso per la sua rivolta contro il racket. Laureata in architettura, fino all'ultimo impegnata nelle battaglie civili, aveva 87 anni. Colta da malore, è stata accompagnata dai figli Davide e Alice all'ospedale Villa Sofia dove si è spenta.
Aveva sposato nel 1956 l’imprenditore Libero Grassi che all’inizio degli anni Novanta era stato cercato e minacciato da un esattore della mafia. Grassi aveva denunciato il tentativo di estorsione e poi aveva scritto una pubblica lettera al “geometra Anzalone”, nome di copertura dell’emissario, per lanciargli una sfida: non avrebbe mai pagato. Il caso ebbe una forte risonanza mediatica e provocò anche una divisione nella Confindustria.
Il 29 agosto 1991 Libero Grassi fu ucciso. La sua rivolta fu portata avanti da Pina, che nel 1992 fu anche eletta senatrice nelle liste dei Verdi. Ma oltre all’impegno parlamentare, la vedova di Grassi si adoperò per la promozione di associazioni antiracket (era presidente onorario di Libero futuro) e per la diffusione di una rivolta sociale contro la mafia del pizzo. Fino all’anno scorso ha partecipato attivamente a iniziative e incontri soprattutto nelle scuole.
Non è mai mancata, nonostante qualche acciacco fisico, a una sola commemorazione del marito in via Alfieri, dove alle 7.30 di ogni 31 agosto, all'ora dell'omicidio, si riuniva con i figli, i cittadini e le autorità.