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SALUTE

​Cortile dei gentili

Amato: contro i barbari ed i laici furiosi

Come devono reagire i credenti tirati in ballo in una “guerra santa” fuori dal tempo e dalla storia. Come non smarrirsi nei preconcetti, o nel “laicismo furioso”. Colloquio con Giuliano Amato, presidente del Cortile dei gentili
 

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Presidente, come Cortile dei Gentili voi vi sforzate di favorire il dialogo, di capire anche le ragioni di chi non è credente o la pensa diversamente, abbia un altro credo. E' possibile trovare parole da dire e pensieri da condividere, con chi usa il nome di Dio per uccidere? 
Le parole da dire si devono trovare sempre, anche quando non c’è nulla di condiviso. 
Uccidere in nome di Dio è tale una enormità che nessun essere umano può essere ritenuto incapace di capirlo.
Chi ha costruito il proprio potere su questo, è di certo irredimibile. Ma i tanti giovani che lo seguono, specie nei nostri Paesi, sono la tragica testimonianza di un dialogo che non c’è stato.

Come fa una parte del mondo musulmano, quella che tollera e copre questi estremisti, a non vedere la strumentalità della loro "guerra santa"? A Parigi hanno sparato nel mucchio, indiscriminatamente, e nel mondo il 98% dello loro vittime sono proprio musulmani. 
E’ fortunatamente una parte minoritaria. I musulmani sanno benissimo che il Daesh si fonda su una eresia delirante volta ad affermarsi proprio nel mondo musulmano più ancora che in quello circostante. Per rievocare un’altra vicenda, ricordiamo tutti in Italia quanto fu difficile per una parte della sinistra prendere le distanze in modo netto dai “compagni che sbagliavano”, uccidendo il prossimo. Ma il grosso, le distanze le prese.

 Preso alla lettera anche l'Antico Testamento rappresenta un Dio vendicatore, ci sono precetti che incitano alla punizione corporale. E certe sette "cristiane" si rifanno proprio a quelle parole, per compiere assassinii, come è accaduto negli Stati Uniti. Nella storia l'umanità ha vissuto anche tragedie in nome di quel Dio, dai crociati alla strage degli ugonotti. Come rispondere a chi oggi dice: anche voi lo avete fatto?
L’Antico testamento va storicizzato, ed appare espressione di un mondo nel quale la consapevolezza della sacralità della persona non si era ancora affermata. Diciamo con chiarezza che in quel mondo lo stesso ordine sociale e collettivo veniva collegato solo al’autorità e alla forza deterrente delle punizioni. Per questo Gesù è giustamente ricordato come il primo grande sovversivo della storia umana. 
Certo, anche dopo di lui i cristiani hanno ucciso in suo nome, una barbarie condannata oggi come tale, che certo non può impedirci di considerare barbarie la stessa cosa fatta da altri.

E come rispondere a chi, da non credente, sostiene che siano le religioni, tutte le religioni a contenere il seme dell'esclusione e quindi della contrapposizione, e che per questo sarebbe più libero e pacifico un mondo senza Dio?
Sono solo quelli che sono stati giustamente definiti laici furiosi a pensarla ancora così. Si tratta di un residuo post-illuminista, sul quale prevale ormai la consapevolezza del seme positivo delle religioni come matrici di pace e di riconoscimento dell’altro. 
Rimane certo vero che per ciascuna religione la verità è una ed una soltanto. Ma esse chiamano a testimoniarla verso, e non contro gli altri.