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POLITICA

L'incontro con i nuovi magistrati

Napolitano: "Rinnovare il rapporto di fiducia con i cittadini"

Il Presidente della Repubblica, salutando al Quirinale i nuovi magistrati in tirocinio, si è rivolto al ministro della Giustizia sottolineando la necessità di una riforma che "tarda ad arrivare"

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Giorgio Napolitano
Roma
Importanza della divisione dei poteri, rispetto tra le istituzioni e necessità di una riforma della giustizia italiana che “da tarda ad arrivare”. Sono i temi sottolineati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel saluto ai nuovi magistrati ordinari in tirocinio.

Lo stato di salute della Giustizia italiana
Prima di rivolgersi ai nuovi giudici, il Presidente ha salutato il ministro della Giustizia Andrea Orlando, parlando dello stato di salute della giustizia italiana ed augurando che si rinsaldi il rapporto di fiducia tra questa ed i cittadini. Napolitano ha sottolineato quindi come il rinnovamento sia stato bloccato sinora da incertezze ed opposte pregiudiziali. In questi ultimi anni, ha spiegato il Presidente, "come ho personalmente sperimentato, contraddizioni, incertezze e opposte pregiudiziali in diversi campi della vita istituzionale hanno impedito il rinnovamento". In Italia, ha sottolineato, "c'è bisogno di una nuova e più alta stagione di coesione nazionale, di fervore ideale e morale", un clima "nuovo per pacatezza e impegno, e rispetto reciproco". La riforma della giustizia è "invocata da troppo tempo", ed è un "rinnovamento che tarda ad arrivare". 

Divisioni tra poteri e ruolo dei magistrati
Nel corso di quest'ultimo anno, che è stato "un forzoso prolungamento delle mie funzioni di presidente - ha detto Napolitano - ho tenuto una condotta ferma e ancorata al principio della divisione dei poteri", nonostante "le reazioni aggressivamente faziose che mi venivano opposte". 

Rivolgendosi quindi ai giovani giudici il Presidente ha spiegato che i magistrati "non devono sentirsi investiti di missioni improprie e fuorvianti". "L'attivita giudiziaria - ha aggiunto - si colloca in un sistema che esige rispetto e collaborazione tra i poteri dello Stato. Esige che i rapporti fra le istituzioni e chi ha funzioni di responsabilità si ispirino a correttezza e lealtà" e al "principio della divisione dei poteri". "I magistrati - ha detto ancora Napolitano - devono mantenere una rigorosa osservanza dell'ambito e delle competenze acquisite. Il loro compito", ha spiegato il presidente della Repubblica, è quello di "rispettare la legalità", e tutelare "i diritti dei cittadini".

"Il ruolo dei giudici e dei magistrati - ha poi sottolineato Napolitano - esige equilibrio, tensione morale, serenità e sobrietà nei comportamenti professionali e anche in quelli privati. L'interpretazione delle leggi e la discrezionalità nel lavoro dei magistrati spiegano importanza che assumono le apparenze. Un magistrato non deve essere solo capace di mantenersi estraneo agli interessi di parte ma deve assicurare la sua immagine di imparzialità, come precisato nel codice deontologico". Il magistrato deve evitare "i protagonismi personali, la trascuratezza nel redigere e nel consegnare i provvedimenti", perché queste sono cose che "incidono sull'immagine di terzietà del magistrato provocando sfiducia nella società e censure in sede europea". "La dignità della magistratura – ha concluso Napolitano - è affidata ai suoi appartenenti".

Il testo integrale dell'intervento del Presidente della Repubblica.