ITALIA
Il processo a gennaio
Tav, Erri De Luca rinviato a giudizio. Lo scrittore: "Vogliono censurare la libertà di parola"
Lo scrittore è accusato di avere incitato, in alcune interviste, al sabotaggio del cantiere della Torino-Lione, in Valle di Susa

"Vogliono censurare penalmente la libertà di parola": con queste parole lo scrittore Erri De Luca commenta sul suo profilo Facebook la decisione del tribunale di Torino di rinviarlo a giudizio per istigazione a delinquere. De Luca sarà processato a gennaio per aver incitato, in alcune interviste, al sabotaggio del cantiere della Torino-Lione, in Valle di Susa.
Le parole contestate
"La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti", sono le parole dello scrittore contestate dai pm torinesi Andrea Padalino e Antonio Rinaudo. Numerosi gli appelli a favore di De Luca, tra i quali quello firmato da intellettuali come Fiorella Mannoia, Luca Mercalli e il padre comboniano Alex Zanotelli. In occasione dell'udienza preliminare, si sono svolti presidi, con letture pubbliche, in diverse località italiane.
Il commento dello scrittore
"Mi processeranno a gennaio", scrive sul social network lo scrittore. "Mi metteranno sul banco degli imputati e ci saprò stare. Vogliono censurare penalmente la libertà di parola. Processane uno per scoraggiarne cento: questa tecnica che si applica a me vuole ammutolire. È un silenziatore e va disarmato".
Le parole contestate
"La Tav va sabotata. Le cesoie sono utili perché servono a tagliare le reti", sono le parole dello scrittore contestate dai pm torinesi Andrea Padalino e Antonio Rinaudo. Numerosi gli appelli a favore di De Luca, tra i quali quello firmato da intellettuali come Fiorella Mannoia, Luca Mercalli e il padre comboniano Alex Zanotelli. In occasione dell'udienza preliminare, si sono svolti presidi, con letture pubbliche, in diverse località italiane.
Il commento dello scrittore
"Mi processeranno a gennaio", scrive sul social network lo scrittore. "Mi metteranno sul banco degli imputati e ci saprò stare. Vogliono censurare penalmente la libertà di parola. Processane uno per scoraggiarne cento: questa tecnica che si applica a me vuole ammutolire. È un silenziatore e va disarmato".