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MONDO

L'omelia per i duecento anni della ricostituzione dei gesuiti

Papa Francesco: "La barca di Pietro è sballottata dalle onde, remiamo insieme"

Il pontefice ricorda che alla fine del '700, prima della soppressione, "la nave della Compagnia di Gesù è stata sballottata dalle onde, e non c'è da meravigliarsi di questo, anche la barca di Pietro lo può essere oggi".

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Papa Francesco evoca la presenza del male accanto ai seguaci del Vangelo nell'omelia per i duecento anni della ricostituzione dei gesuiti, da lui celebrati questo pomeriggio con una messa solenne nella chiesa romana del Gesù.

"Anche il Papa rema"
"La notte e il potere delle tenebre sono sempre vicini. Riconoscersi peccatori significa mettersi nell'atteggiamento giusto", ha detto  Papa Francesco ricordando che come alla fine del '700, prima della soppressione, "la nave della Compagnia di Gesù è stata sballottata dalle onde, e non c'è da meravigliarsi di questo, anche la barca di Pietro lo può essere oggi". E per questo, ha esortato, "dobbiamo pregare tanto, anche il Papa - ha aggiunto - nella sua barca". Il pontefice ha poi aggiunto: "Remiamo insieme, remiamo tutti, anche il Papa rema nella barca di Pietro".

"In missione" come i gesuiti
Celebrando la ricorrenza nella chiesa del Gesù, papa Francesco ha anche ricordato che "nel 1814, al momento della ricostituzione, i gesuiti erano un piccolo gregge, una 'minima Compagnia', che però si sapeva investito, dopo la prova della croce, della grande missione di portare la luce del Vangelo fino ai confini della terra. Così dobbiamo sentirci noi oggi, dunque: in uscita, in missione". La nuova Compagnia, dopo la ricostituzione grazie a Pio VII, ha rimarcato il Papa, era fatta di "uomini umili e coraggiosi, nella loro testimonianza di speranza, di amore e di creatività apostolica, quella dello Spirito", e "fu da subito missionaria".