Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-719f6f32-eb65-41b3-8365-b6c96e057c2c.html | rainews/live/ | true
SPORT

La leggenda di Rombo di Tuono

I 70 anni di Gigi Riva, eroe dell'Azteca e dello scudetto del Cagliari

Andò a segno nella partita del secolo Italia Germania 4-3 ai mondiali del 1970. Regalò lo scudetto al suo Cagliari. Mancino, bomber di stazza, con 35 goal in azzurro è tuttora l'attaccante più prolifico della storia

Condividi
di Mario De Pizzo
Un goal nella partita del secolo vale di per sè il titolo di leggenda. Inconfondibile il sinistro di Gigi Riva che infila la porta tedesca, in quella Italia Germania 4-3 del 1970, proclamata, appunto, "la partita del secolo". "Domenghini, Riva, Riva, goal" scandiva Nando Martellini, mentre Gigi Riva riceveva la palla da sinistra da Domenghini, la stoppava e con un diagolane perfetto di sinistro dal limite dell'area portava l'Italia sul 3 a 2. E poi l'abbraccio tra Rombo di Tuono e Gianni Rivera per il fatidico 4 a 3. L'Italia approdava in finale, gli italiani scendevano in strada a festeggiare e a sognare un mondiale che poi non sarebbe arrivato. 

Gigi Riva, il settantenne Gigi Riva, non ha regalato emozioni solo allo stadio Azteca. Gigi Riva da Leggiuno - provincia di Varese - è anche l'eroe dello scudetto del Cagliari del 1970. Il Cagliari di cui è stato la bandiera per ben 13 anni, dal 1963 al 1976. Una bandiera che ha dovuto appendere le scarpette al chiodo a soli 31 anni, per la fragilità delle sue gambe.

Leve lunghe, che hanno fatto di lui un attaccante completo. Detiene ancora il record di goal segnati in nazionale: 35, come lui, per ora, nessuno mai.

"Rombo di tuono" è il simbolo di un calcio fatto di uomini e non di star, di sudore e di poche passerelle. 
Un uomo di sostanza Gigi Riva, presto orfano e prestissimo meccanico a Leggiuno. Braccia e gambe strappate a bulloni ed officine, perché la fame di goal era davvero tanta. Arrivò il Cagliari ad offrigli la possibilità di saziarsi. Il Cagliari e Cagliari, dove un lombardo a quel tempo al massimo andava a fare il militare.
Finì con una storia d'amore lunga tredici anni che ha consegnato al calcio italiano una delle sue prime icone. Un'icona sì, ma sempre schiva e riservatissima, spesso nascosta dietro il fumo di quelle sigarette che hanno sempre accompagnato la sua carriera. Anche quella a bordo campo, come accompagnatore della Nazionale. Ed ecco un'altra immagine di Gigi Riva. Il gigante buono che asciuga le lacrime degli azzurri nella finale dei mondiali persa nel 1994.