MONDO
La decisione
Catalogna, Tribunale Supremo ritira ordine di estradizione di Puigdemont. Ma resta ordine di arresto
Resta in vigore il mandato spagnolo: revocata la richiesta di estradizione anche per gli ex consiglieri catalani Antonio Comin, Lluis Puig, Meritxell Serret e Clara Ponsati'. Il magistrato vuole evitare che la giustizia belga decida i capi di imputazione per i quali Puigdemont e gli altri ex consiglieri devono essere indagati e ha chiesto che la decisione sia comunicata alle autorita' del Belgio

Il giudice Pablo Llarena del Tribunale Supremo spagnolo ha ritirato l'ordine europeo di detenzione emesso nei confronti dell'ex presidente catalano, Carles Puigdemont e degli ex consiglieri catalani Antonio Comin, Lluis Puig, Meritxell Serret e Clara Ponsati'. Il magistrato ha chiesto che la decisione sia comunicata alle autorita' del Belgio.
Resta il mandato d'arresto spagnolo
Questo non vuol dire che il Governatore è un uomo libero dalle accuse: il mandato d'arresto spagnolo nei confronti di Puigdemont e dei quattro ex ministri catalani che si trovano con lui in Belgio resta in vigore: lo scrivono la Vanguardia e El Pais citando fonti vicine al dossier. La decisione riguarda quindi solo i mandati d'arresto europei emessi nei confronti dei cinque.
Le ragioni della decisione
In un comunicato diffuso dal Tribunale Supremo, Llarena spiega che la richiesta di ritirare i mandati di arresto emessi a novembre dal giudice dell'Audiencia Nacional, Carme Lamela, si giustifica con il fatto che si sta investigando un reato "di natura plurisoggettiva, dotato di unita' giuridica inseparabile, il che richiede un'unica contestazione per evitare risposte contraddittorie". In pratica, il magistrato vuole evitare che la giustizia belga decida i capi di imputazione per i quali Puigdemont e gli altri ex consiglieri devono essere indagati.
Llarena ricorda infatti che il mandato di arresto europeo e' uno strumento di cooperazione giudiziaria e che una volta emesso, il giudice istruttore puo' in qualsiasi momento valutare la convenienza o l'opportunita' di mantenerlo, "tenendo conto delle circostanze e in conformita' con il diritto interno", in questo caso della Spagna, e gli effetti che il mandato di arresto puo' avere nel processo penale. Secondo il magistrato spagnolo quindi, mantenere l'ordine di detenzione in Belgio non faciliterebbe lo svolgimento del processo a carico di Puigdemont e degli altri ex consiglieri del destituito governo catalano.
Resta il mandato d'arresto spagnolo
Questo non vuol dire che il Governatore è un uomo libero dalle accuse: il mandato d'arresto spagnolo nei confronti di Puigdemont e dei quattro ex ministri catalani che si trovano con lui in Belgio resta in vigore: lo scrivono la Vanguardia e El Pais citando fonti vicine al dossier. La decisione riguarda quindi solo i mandati d'arresto europei emessi nei confronti dei cinque.
Le ragioni della decisione
In un comunicato diffuso dal Tribunale Supremo, Llarena spiega che la richiesta di ritirare i mandati di arresto emessi a novembre dal giudice dell'Audiencia Nacional, Carme Lamela, si giustifica con il fatto che si sta investigando un reato "di natura plurisoggettiva, dotato di unita' giuridica inseparabile, il che richiede un'unica contestazione per evitare risposte contraddittorie". In pratica, il magistrato vuole evitare che la giustizia belga decida i capi di imputazione per i quali Puigdemont e gli altri ex consiglieri devono essere indagati.
Llarena ricorda infatti che il mandato di arresto europeo e' uno strumento di cooperazione giudiziaria e che una volta emesso, il giudice istruttore puo' in qualsiasi momento valutare la convenienza o l'opportunita' di mantenerlo, "tenendo conto delle circostanze e in conformita' con il diritto interno", in questo caso della Spagna, e gli effetti che il mandato di arresto puo' avere nel processo penale. Secondo il magistrato spagnolo quindi, mantenere l'ordine di detenzione in Belgio non faciliterebbe lo svolgimento del processo a carico di Puigdemont e degli altri ex consiglieri del destituito governo catalano.