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POLITICA

"Lo abbiamo fatto nascere noi, può durare ancora tre anni"

Governo, Di Maio: "Una sciocchezza che M5S voglia farlo cadere, noi leali"

A proposito di una possibile alleanza con il Pd il leader pentastellato ha ribadito: "Abbiamo un programma da costruire insieme, ma restiamo forze politiche di poli diversi". E sulla firma al fondo Salva Stati precisa: "Bisogna vedere che cosa cambia". Sulle prescrizione: ""M5S non intende arretrare e non penso che Pd voglia strappi"

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"Una sciocchezza" che M5s voglia far cadere il governo: lo ha assicurato il capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, intervenendo su Radio Capital. "Noi siamo sempre stati leali ai governi ai quali partecipiamo, il precedente non lo abbiamo fatto cadere noi", ha ricordato il ministro degli Esteri, "il fatto che Di Maio vuole far cadere il governo non è vero: lo abbiamo fatto nascere noi, altrimenti non lo facevamo partire".     

Per Di Maio l'esecutivo può durare ancora tre anni: "M5s ha un programma da realizzare e ha il diritto sacrosanto di essere valutato al termine di cinque anni, la durata della legislatura". Per il titolare della Farnesina non ci saranno contraccolpi sul governo dal voto in Emilia Romagna e in Calabria: "Per me quelle regioni non sono un referendum sul governo, i cittadini di quelle regioni hanno il diritto di scegliere da chi farsi governare" senza pensare al quadro politico nazionale. Poi sulla firma al fondo Salva Stati Di Maio precisa: "Bisogna vedere che cosa cambia". 

Prescrizione: "M5S non intende arretrare e non penso che Pd voglia strappi"
"Se nel programma e negli accordi con il Pd mi avessero detto 'guarda dobbiamo cambiare la prescrizione o firmare al buio il Mes', io avrei detto no. Quello che abbiamo messo nel  programma lo facciamo, mentre su quello che non c'è nel programma  dobbiamo trovare un'intesa. Noi sulla prescrizione lo abbiamo detto  chiaramente: intesa sui tempi dei processi ma dal primo gennaio deve  entrare in vigore la prescrizione, perché su quello non possiamo  arretrare'', ha ricordato Di Maio.
"Non ho avuto l'impressione che si voglia fare uno strappo" dicendosi certo che con il Pd "si possa trovare un'intesa". Se poi invece, ha aggiunto, "qualcuno vuol votare una legge con Salvini e Berlusconi. Però nella mia percezione, nel lavoro che faccio ogni giorno, anche incontrando i capi delegazione del Pd, non percepisco che si voglia fare uno strappo".

"Documento per sfiduciarmi? Una decina sono spaventati quando alzo la voce"
Il leader M5S ha commentato inoltre le indiscrezioni di stampa secondo cui ci sarebbe un documento di alcuni capi di commissione M5S per sfiduciarlo "Sono norato del settimo titolo consecutivo di 'Repubblica' su di me...", taglia corto Luigi Di Maio, ai microfoni di Radio Capital. ''Su 320 parlamentari ce ne sono una decina spaventati quando alzo la voce, io non rinuncio alle nostre battaglie perché qualcuno è spaventato". Il Movimento "ha sempre trattato le situazioni di governo in maniera leale. Quando non siamo d'accordo su alcuni temi, il Movimento lo dice". ha aggiunto.

"Di Battista va sostenuto, non è un corpo estraneo"
"E' sacrosanto che nel movimento non tutti siano d'accordo con me, però trattare Alessandro come un corpo estraneo al movimento mi fa male, abbiamo costruito un pezzo di movimento insieme e se parla di togliere le concessioni a Benetton e che non possiamo firmare al buio un trattato internazionale come il Mes", io "credo che vada sostenuto", ha poi dichiarato il capo politico M5S.

"Alleanza con il Pd? Restiamo forze politiche diverse"
A proposito di una possibile alleanza con il Partito Democratico il leader pentastellato ha ribadito: "Sono dieci anni che il Pd prova a dire dobbiamo fare un'alleanza, io penso che abbiamo costruito il governo per tagliare i parlamentari, evitare l'aumento dell'Iva, abbiamo un programma da costruire insieme, ma restiamo forze politiche di poli diversi".

Politica estera: "Dialogo con Damasco e no a soluzione militare in Libia"
Per quel che riguarda la politica estera il titolare della Farnesina si è poi soffermato sulla situazione in Siria. Vanno tenuti canali di confronto con "tutti i soggetti rappresentativi" e occorre dare "maggiore impulso anche al dialogo con Damasco" ha detto Di Maio, intervistato dal Corriere della Sera in vista di 'Med, Mediterranean dialogues',conferenza che apre oggi i suoi lavori.   "Appoggiamo al massimo il lavoro delle Nazioni Unite e dell'inviato speciale Geir Pedersen, che ho incontrato alla Farnesina, e ritengo importante dare anche maggiore impulso al dialogo con Damasco - afferma Di Maio -, coinvolgendo dunque tutti i soggetti rappresentativi, come facciamo in Libia. Gli sviluppi sul terreno richiedono rinnovati sforzi diplomatici e credo che l'Europa tutta debba fare di più in questa direzione".   

Rispondendo poi a una domanda sulla stabilizzazione della Libia e il ruolo di Mosca nella mediazione con Haftar, il ministro sottolinea: "Con la Russia condividiamo l'obiettivo della stabilità della Libia. Mosca è un interlocutore chiave. Sto per vedere il ministro Sergej Lavrov. Gli ribadirò la nostra ferma convinzione che non esiste una soluzione militare in Libia e che nessuno può trarre vantaggi da una situazione dalla quale deriva solo instabilità. Ecco perché devono cessare le interferenze esterne. Al contrario, tutte le energie vanno utilizzate per persuadere le parti che l'unica soluzione percorribile sia quella politica".

Fraccaro: "Leadership Di Maio non è in discussione"
"La leadership di Di Maio è in discussione? No, credo proprio di no". Lo ha detto Riccardo Fraccaro,  sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, rispondendo alle  domande dei cronisti a Napoli, dove è intervenuto agli Stati generali  dello spazio, sicurezza e difesa.