Coronavirus
Il ministro della Salute
Scuola, Speranza: "Faremo possibile per riaprire a dicembre"

"Faremo il possibile per riaprire le scuole in dicembre, dobbiamo vedere il quadro epidemiologico, valutandolo giorno per giorno. Le scuole sono e restano una priorità assoluta per il governo". Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Di Martedì su La7.
"Bisogna evitare spostamenti che non sono strettamente necessari, bisogna ridurre il più possibile le relazioni con le altre persone quando queste non sono indispensabili e bisogna restare a casa ogni volta che è possibile". Così Speranza ha risposto al conduttore Giovanni Floris che gli chiedeva sui possibili spostamenti tra regione e regione durante le feste di Natale. "Vedremo l'evoluzione epidemiologica delle prossime settimane", ha aggiunto Speranza.
"In questo momento c'è un coprifuoco in Italia e dopo le dieci non sono possibili attività di nessun tipo, faremo una valutazione", ha detto il ministro della Salute rispondendo alla domanda: "Le messe di mezzanotte saranno piene?". In merito, ha precisato il ministro, "non c'è stata una decisione" e la valutazione sarà fatta "sulla base dei dati epidemiologici dei prossimi giorni".
Il prossimo Dpcm previsto all'inizio di dicembre dovrà basarsi sull'andamento dei dati epidemiologici: lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione Di Martedì. "Valuteremo fino all'ultimo i dati. Ci sono ancora molti giorni da qui alla scadenza del Dpcm e vorremmo vedere bene quanto si riesce a piegare la curva con le misure adottate finora. Penso - ha proseguito il ministro - che interventi mirati dove la situazione è più difficile siano il metodo giusto". Guai però, ha avvertito Speranza, "a scambiare i primi segnali che vanno nella direzione giusta per uno scampato pericolo. La situazione è ancora molto seria e la pressione sui nostri servizi sanitari è ancora molto forte e quindi abbiamo bisogno ancora di grande rigore".
Quelli presenti in Italia, ha rilevato, "sono i numeri di un'epidemia ancora molto presente nel nostro Paese. Il dato più drammatico è quello delle persone che perdono la vita, anche il dato assoluto delle persone contagiate è molto alto" .
Speranza ha detto inoltre che si lavora nella direzione di avere un'Italia che sia tutta a zone gialle, "ma i tempi andranno ponderati con grandissima attenzione. Un'Italia che torna a un colore giallo significherebbe che siamo in una fase diversa dell'epidemia".
"Bisogna evitare spostamenti che non sono strettamente necessari, bisogna ridurre il più possibile le relazioni con le altre persone quando queste non sono indispensabili e bisogna restare a casa ogni volta che è possibile". Così Speranza ha risposto al conduttore Giovanni Floris che gli chiedeva sui possibili spostamenti tra regione e regione durante le feste di Natale. "Vedremo l'evoluzione epidemiologica delle prossime settimane", ha aggiunto Speranza.
"In questo momento c'è un coprifuoco in Italia e dopo le dieci non sono possibili attività di nessun tipo, faremo una valutazione", ha detto il ministro della Salute rispondendo alla domanda: "Le messe di mezzanotte saranno piene?". In merito, ha precisato il ministro, "non c'è stata una decisione" e la valutazione sarà fatta "sulla base dei dati epidemiologici dei prossimi giorni".
Il prossimo Dpcm previsto all'inizio di dicembre dovrà basarsi sull'andamento dei dati epidemiologici: lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, nella trasmissione Di Martedì. "Valuteremo fino all'ultimo i dati. Ci sono ancora molti giorni da qui alla scadenza del Dpcm e vorremmo vedere bene quanto si riesce a piegare la curva con le misure adottate finora. Penso - ha proseguito il ministro - che interventi mirati dove la situazione è più difficile siano il metodo giusto". Guai però, ha avvertito Speranza, "a scambiare i primi segnali che vanno nella direzione giusta per uno scampato pericolo. La situazione è ancora molto seria e la pressione sui nostri servizi sanitari è ancora molto forte e quindi abbiamo bisogno ancora di grande rigore".
Quelli presenti in Italia, ha rilevato, "sono i numeri di un'epidemia ancora molto presente nel nostro Paese. Il dato più drammatico è quello delle persone che perdono la vita, anche il dato assoluto delle persone contagiate è molto alto" .
Speranza ha detto inoltre che si lavora nella direzione di avere un'Italia che sia tutta a zone gialle, "ma i tempi andranno ponderati con grandissima attenzione. Un'Italia che torna a un colore giallo significherebbe che siamo in una fase diversa dell'epidemia".