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ITALIA

Relazione annuale Autorità Anticorruzione

Anac, Busia: "Difendere legalità con impegno di tutti, come per il Covid"

"Come la salute pubblica, la legalità è l'essenza del vivere comune e solo con la consapevolezza e l'impegno di tutti è possibile difenderla", ha sottolineato il presidente Giuseppe Busia. Fico: "Semplificare senza indebolire controlli"

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"La migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza è obiettivo anche dell'Autorità nazionale anticorruzione, che vuole farne il fulcro della sua azione non solo attraverso la vigilanza tradizionale ma anche supportando le pubbliche amministrazioni e gli operatori economici in questa sfida impegnativa". Ma "affinché la sua azione sia efficace è necessario un intervento normativo teso a rafforzare (anche) la struttura organizzativa dell'Autorità, così da assicurare sufficienti mezzi e risorse". Lo ha affermato il presidente dell'Anac, Giuseppe Busia, presentando alla Camera la relazione annuale 2020 dell'Autorità.Secondo Busia sarà centrale a questo scopo "anche il potenziamento della propria Banca dati nazionale dei contratti pubblici e rendere disponibili le informazioni in essa contenute". Il presidente dell'Anac ha affermato di accogliere con favore "controlli a vari livelli di governo", ma bisogna "evitare inutili sovrapposizioni istituzionali e salvaguardare la necessaria indipendenza delle istituzioni di vigilanza e controllo".

Per combattere la corruzione "bisogna superare impostazioni incentrate su meri adempimenti procedurali, che hanno in parte caratterizzato alcune applicazioni normative, cogliendo la straordinaria opportunità offerta dal momento attuale per muoversi secondo logiche 'di sistema', ponendo sempre più al centro l'amministrazione, la sua organizzazione e i suoi dipendenti" ha poi spiegato Busia. "Per far questo - ha spiegato Busia - è prima necessario sfrondare la normativa togliendo ciò che non serve e potenziare ciò che invece è utile. L'obiettivo non è quello di indebolire i presidi di legalità ma, al contrario, di snellire e adeguare procedure e strumenti ai diversi contesti, anche dimensionali, rafforzando e digitalizzando i controlli affinché siano più rapidi e facilmente attuabili". Ricordando che l'Anac ha volutamente privilegiato un approccio collaborativo nell'attività di vigilanza, Busia ha aggiunto che "al contempo, servirà anche far crescere l'istituto del whistleblowing, fondamentale per proteggere dalle ritorsioni chi segnala fatti illeciti commessi all'interno della propria organizzazione. In tale ambito, dobbiamo favorire il raggiungimento di nuovi traguardi e vincere una sfida culturale, facendo crescere la consapevolezza del fatto che i whistleblowers sono una leva fondamentale non solo per far emergere corruzione e malaffare, ma anche per far crescere e migliorare il settore pubblico e quello privato".

Il presidente prosegue: "La disciplina dei conflitti di interessi dei pubblici funzionari si presenta per molti versi scarna, frammentata o poco chiara" e "ciò pesa sull'attività che l'Autorità è chiamata a svolgere. Per questo, sarebbe auspicabile un intervento normativo volto a definire in modo organico ed equilibrato tale materia". E spiega: "Nella prevenzione dei fenomeni corruttivi occorre puntare su integrità e imparzialità dei pubblici funzionari. Tra le azioni principali che impegnano l'Anac vi è la vigilanza sulla corretta applicazione della disciplina sulle inconferibilità e incompatibilità degli incarichi pubblici. In tale contesto, occorre ancora sciogliere alcuni nodi normativi e arrivare a una disciplina compiuta, come peraltro si è avuto modo di segnalare nell'ambito di un'apposita Commissione istituita dal Ministro per la Pubblica amministrazione alla fine del 2019, l'esito dei cui lavori ci auguriamo venga presto fatto proprio da Governo e Parlamento".

"Tra i compiti di Anac, vi è la vigilanza sugli appalti. Nella banca dati dell’Autorità sono contenuti tutti i contratti pubblici banditi in Italia. Quelli riconducibili alla pandemia Covid-19, aventi importo a base d’asta pari o superiore a 40.000 euro, ammontano a circa 20 miliardi di euro riferibili a poco meno di 12 mila procedure che sono state attivate nell’arco dell’intero 2020 a partire, in maniera sostanziale, dal mese di marzo".

"Per la legalità serve impegno di tutti, come per la pandemia"
"La pandemia ci ha insegnato che quando si riconosce un bene come universale, si è tutti uniti per difenderlo e si ottengono risultati straordinari. Come la salute pubblica, la legalità è l'essenza del vivere comune e solo con la consapevolezza e l'impegno di tutti è possibile difenderla" ha sottolineato Busia, a conclusione della sua relazione al Parlamento, affermando che "la vera sfida per allontanare la corruzione è costruire un'amministrazione capace di fare il proprio dovere, un'amministrazione competente, qualificata e trasparente, che guardi ai risultati e che sappia usare la discrezionalità per assicurare ai cittadini i servizi migliori".

Per fare questo, secondo Busia, "occorre un percorso di formazione e rafforzamento, immettendo nel settore pubblico  attraverso procedure trasparenti e meritocratiche  risorse giovani e competenti, in grado di traghettare il nostro Paese verso il futuro: un'iniezione di fiducia e talento, che scacci la corruzione e avvicini integrità, preparazione e merito".

Fico: "Semplificare senza indebolire controlli"
"La necessità di una semplificazione normativa sui controlli e le procedure per gli appalti è innegabile. L'eccessiva complessità genera ritardi e oneri,tuttavia questo non implica la cancellazione dei controlli preventivi di legalità" che "vanno snelliti e resi più rapidi utilizzando le possibilità della digitalizzazione". Così il presidente della Camera, Roberto Fico, introducendo la Relazione dell'Anac e "sarebbe paradossale se in una fase in cui ci apprestiamo a investire 200 miliardi si riducessero i presidi conto le pratiche corruttive e i rischi di infiltrazioni criminali".

C'è stato nelle ultime settimane -ha sottolineato il presidente della Camera - un intenso dibattito pubblico, non scevro da polarizzazioni: da un lato si è sostenuto che il rilancio dell'economia dopo la crisi imporrebbe una drastica riduzione dei controlli anticorruzione e una radicale semplificazione delle procedure, alcuni sono persino giunti a identificare nell'Anac un fattore di blocco o rallentamento nella relazione delle opere; dall'altro si è sostenuto acriticamente che qualsiasi semplificazione costituirebbe un incentivo alla pratiche corruttive e  alle infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione del Recovery".   "Credo - ha quindi aggiunto Fico - che queste posizioni siano infondate e non tengano contento della possibilità di trovare un punto di equilibrio avanzato tra interessi in gioco".

E il presidente della Camera ha poi ricordato: "Nelle ultime settimane è stata evocata la cosiddetta paura della firma di sindaci e funzionari pubblici e da più parte si è sostenuto che sarebbe superabile eliminando alcuni controlli ed adempimenti e circoscrivendo il perimetro di alcuni reati contro la pubblica amministrazione.Non si può certo escludere l'opportunità di valutare modifiche normative che chiariscano meglio la responsabilità penale ed erariale come chiesto dall'Anci, e sono convinto che il legislatore debba fare di più per i sindaci che sono i primi avamposti dello Stato sul nostro territorio". Lo ha sottolineato il presidente della Camera, Roberto Fico, introducendo la presentazione alle Camere della Relazione annuale dell'Anac."Al tempo stesso - ha quindi aggiunto Fico - occorre riconoscere che la ritrosia ad esercitare la discrezionalità amministrativa dipendono in alcune circostanze dall'assenza nella pubblica amministrazione delle competenze per esercitare in modo consapevole tale discrezionalità".   "Occorre - ha concluso - assumere e formare dipendenti capaci a livello centrale e locale"