ITALIA
Perquisizioni negli uffici di Roma, Milano e Genova
Total Erg, frode fiscale da 900 milioni. Indagato Garrone
Si sospettano fatture false per quasi un miliardo di euro emesse da una società con sede alla Bermuda che potrebbe essere collegata all'azienda italiana

Una frode fiscale da quasi un miliardo di euro. Nel mirino la Total Erg. Per ora è solo un'ipotesi su cui sta indagando la Procura di Roma insieme al nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Indagato l'amministratore delegato di Erg Garrone.
Società alle Bermuda
Gli accertamenti sono partiti da fatture sospette per 904 milioni di euro emesse da una società con sede alla Bermuda e che potrebbe essere in qualche modo collegata alla Total. Quelle fatture, secondo la procura, sarebbero false. L'acquisto di beni tramite di una società fittizia. Un meccanismo diffuso per abbattere l'Iva attraverso l'aumento dei costi di acquisto. La procura di Roma vuole accertare se questo espediente sia stato utilizzato anche da TotalErg, una delle più importanti compagnie petrolifere. Il sospetto dei pm Paolo Ielo e Mario Palazzi è che dietro l'emissione di fatture per la fornitura di greggio da parte di una società delle Bermuda, ritenuta inesistente e riconducibile alla stessa TotalErg, sia andata in porto una frode da 904 milioni di euro.
Gli indagati
L'ad di Erg Alessandro Garrone, Luca Bettonte, manager, firmatario della dichiarazione dei redditi della Erg per il 2010, ed altre tre persone sono indagati per frode fiscale. L'ipotesi di lavoro dei pm è che il petrolio non venisse acquistato direttamente dal produttore, ma da una società controllata che a sua volta lo comprava dal produttore al fine di aumentarne i costi e di ridimensionare il versamento dell'Iva. Per questo motivo i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza hanno compiuto perquisizioni nelle sedi della compagnia di Roma, Genova e di Milano.
Società alle Bermuda
Gli accertamenti sono partiti da fatture sospette per 904 milioni di euro emesse da una società con sede alla Bermuda e che potrebbe essere in qualche modo collegata alla Total. Quelle fatture, secondo la procura, sarebbero false. L'acquisto di beni tramite di una società fittizia. Un meccanismo diffuso per abbattere l'Iva attraverso l'aumento dei costi di acquisto. La procura di Roma vuole accertare se questo espediente sia stato utilizzato anche da TotalErg, una delle più importanti compagnie petrolifere. Il sospetto dei pm Paolo Ielo e Mario Palazzi è che dietro l'emissione di fatture per la fornitura di greggio da parte di una società delle Bermuda, ritenuta inesistente e riconducibile alla stessa TotalErg, sia andata in porto una frode da 904 milioni di euro.
Gli indagati
L'ad di Erg Alessandro Garrone, Luca Bettonte, manager, firmatario della dichiarazione dei redditi della Erg per il 2010, ed altre tre persone sono indagati per frode fiscale. L'ipotesi di lavoro dei pm è che il petrolio non venisse acquistato direttamente dal produttore, ma da una società controllata che a sua volta lo comprava dal produttore al fine di aumentarne i costi e di ridimensionare il versamento dell'Iva. Per questo motivo i militari del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza hanno compiuto perquisizioni nelle sedi della compagnia di Roma, Genova e di Milano.