EUROPA
60 anni amari
Norvegia, bufera sulla premier Solberg per violazione regole anti-Covid
Per festeggiare il suo compleanno non rispetta le norme di contenimento del coronavirus. Indagata

Un compleanno amaro è quello celebrato da Erna Solberg, primo ministro della Norvegia. E' stata aperta infatti un'indagine nei suoi confronti, da parte della Polizia, perché avrebbe violato le norme per contrastare la diffusione del Covid durante i festeggiamenti per il suo sessantesimo compleanno.
Media locali e l'emittente pubblica Nrk hanno rivelato che Solberg e la sua famiglia, riuniti in due occasioni per il genetliaco di fine febbraio, in violazione delle restrizioni e delle raccomandazioni sui limiti ai contatti sociali, hanno contravvenuto alle regole sanitarie e alle raccomandazioni di limitare l'interazione sociale e gli assembramenti, anche tra membri dello stesso nucleo familiare.
Come sono avvenute le violazioni anti Covid
I fatti risalgono a fine febbraio quando i familiari della premier Solberg si sono riuniti in una località sciistica per partecipare a due cene, entrambe organizzate nello ski resort di Geilo con più di dieci convitati, in violazione delle regole anti assembramento.
Secondo quanto riportato dall'emittente la violazione sarebbe, appunto, stata doppia: la prima riunione conviviale c'è stata il 25 febbraio quando 13 membri della famiglia Solberg hanno cenato in un ristorante, senza la primo ministro costretta in ospedale per una visita agli occhi, violando il limite delle 10 persone che possono partecipare a un evento privato in uno spazio pubblico. Il giorno dopo, la signora Solberg e altre 14 persone della sua cerchia hanno cenato nel suo appartamento.
Proteste e reazioni, le pubbliche scuse
Il suo comportamento ha scatenato la protesta sui social, con diverse richieste di dimissioni. Di fronte al forte dissenso popolare, anche perché la notizia è arrivata dopo poco che il governo norvegese ha incoraggiato i cittadini a non viaggiare per le vacanze di Pasqua, la popolare leader ha ammesso le proprie colpe, chiedendo scusa, prima in un'intervista alla emittente pubblica Nrk durante la quale ha dichiarato: "Avrei dovuto conoscere meglio le regole. La verità è che non le ho controllate abbastanza bene e quindi non mi ero resa conto che il limite di 10 valeva anche in famiglia", poi su Facebook. In un lungo post ha scritto: "Mi scuso per aver infranto le regole anti-Covid. Non sarebbe mai dovuto accadere. Avremmo dovuto rispettare tutte le raccomandazioni come vi ho sempre chiesto di fare". Solberg ha poi aggiunto di comprendere la rabbia e la delusione dei norvegesi: "Penso in particolare a tutti coloro che hanno dovuto cancellare appuntamenti che non vedevano l'ora di vivere, un compleanno con i compagni di classe o una festa con gli amici. Ho fatto un errore e voglio scusarmi per questo", ha concluso. La primo ministro ha detto di essere pronta a pagare qualsiasi multa le verrà imposta.
Leader del partito conservatore dal 2004, e premier dal 2013, 'Iron Erna', viene così chiamata per il raffronto con Margaret Thatcher, aveva ottenuto un largo consenso e ammirazione per come il governo aveva gestito la pandemia nel Paese. Questa vicenda potrebbe però causare diversi imbarazzi al partito in vista delle prossime elezioni parlamentari previste per il 13 settembre.
I dati della pandemia in Norvegia
La Norvegia, dove vivono poco più di 5 milioni di abitanti, ha registrato 84.553 casi e 648 morti dall'inizio della pandemia, secondo i dati della Johns Hopkins University. Ad oggi, per quanto riguarda la campagna vaccinale, sono state somministrate 735.790 dosi con il 4.89% della popolazione ad aver ricevuto entrambe le inoculazioni.
Media locali e l'emittente pubblica Nrk hanno rivelato che Solberg e la sua famiglia, riuniti in due occasioni per il genetliaco di fine febbraio, in violazione delle restrizioni e delle raccomandazioni sui limiti ai contatti sociali, hanno contravvenuto alle regole sanitarie e alle raccomandazioni di limitare l'interazione sociale e gli assembramenti, anche tra membri dello stesso nucleo familiare.
Come sono avvenute le violazioni anti Covid
I fatti risalgono a fine febbraio quando i familiari della premier Solberg si sono riuniti in una località sciistica per partecipare a due cene, entrambe organizzate nello ski resort di Geilo con più di dieci convitati, in violazione delle regole anti assembramento.
Secondo quanto riportato dall'emittente la violazione sarebbe, appunto, stata doppia: la prima riunione conviviale c'è stata il 25 febbraio quando 13 membri della famiglia Solberg hanno cenato in un ristorante, senza la primo ministro costretta in ospedale per una visita agli occhi, violando il limite delle 10 persone che possono partecipare a un evento privato in uno spazio pubblico. Il giorno dopo, la signora Solberg e altre 14 persone della sua cerchia hanno cenato nel suo appartamento.
Proteste e reazioni, le pubbliche scuse
Il suo comportamento ha scatenato la protesta sui social, con diverse richieste di dimissioni. Di fronte al forte dissenso popolare, anche perché la notizia è arrivata dopo poco che il governo norvegese ha incoraggiato i cittadini a non viaggiare per le vacanze di Pasqua, la popolare leader ha ammesso le proprie colpe, chiedendo scusa, prima in un'intervista alla emittente pubblica Nrk durante la quale ha dichiarato: "Avrei dovuto conoscere meglio le regole. La verità è che non le ho controllate abbastanza bene e quindi non mi ero resa conto che il limite di 10 valeva anche in famiglia", poi su Facebook. In un lungo post ha scritto: "Mi scuso per aver infranto le regole anti-Covid. Non sarebbe mai dovuto accadere. Avremmo dovuto rispettare tutte le raccomandazioni come vi ho sempre chiesto di fare". Solberg ha poi aggiunto di comprendere la rabbia e la delusione dei norvegesi: "Penso in particolare a tutti coloro che hanno dovuto cancellare appuntamenti che non vedevano l'ora di vivere, un compleanno con i compagni di classe o una festa con gli amici. Ho fatto un errore e voglio scusarmi per questo", ha concluso. La primo ministro ha detto di essere pronta a pagare qualsiasi multa le verrà imposta.
Leader del partito conservatore dal 2004, e premier dal 2013, 'Iron Erna', viene così chiamata per il raffronto con Margaret Thatcher, aveva ottenuto un largo consenso e ammirazione per come il governo aveva gestito la pandemia nel Paese. Questa vicenda potrebbe però causare diversi imbarazzi al partito in vista delle prossime elezioni parlamentari previste per il 13 settembre.
I dati della pandemia in Norvegia
La Norvegia, dove vivono poco più di 5 milioni di abitanti, ha registrato 84.553 casi e 648 morti dall'inizio della pandemia, secondo i dati della Johns Hopkins University. Ad oggi, per quanto riguarda la campagna vaccinale, sono state somministrate 735.790 dosi con il 4.89% della popolazione ad aver ricevuto entrambe le inoculazioni.