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Nuova Zelanda, il batterista degli Ac/Dc si dichiara colpevole

Phil Rudd è accusato di minacce di morte, possesso di cannabis e metanfetamine. Era libero su cauzione

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Il batterista degli Ac/Dc, Phil Rudd, si è dichiarato colpevole, in Nuova Zelanda, di minacce di morte e possesso di cannabis e metanfetamine. Lo ha fatto sapere il suo avvocato. Il musicista sessantenne, di origine australiana, era libero su cauzione dall'arresto del novembre scorso.

Ammettendo la propria colpevolezza in un tribunale della citta di Tauranga, Rudd ha ribaltato la precedente dichiarazione di innocenza. Un secondo capo d'accusa per aver minacciato di uccidere, che comporta una pena massima di sette anni di carcere, è stato ritirato. Lo stesso per il sospetto che intendesse assoldare un sicario, accusa ritenuta non sostenuta da prove.

Il legale Craig Tuck ha spiegato di voler dimostrare che le minacce sono state pronunciate in un momento di rabbia, legata al lancio di un album che non era andato bene. "La questione essenzialmente riguarda una telefonata arrabbiata, ecco tutto", ha dichiarato ai giornalisti fuori dal tribunale. La sentenza verrà pronunciata in giugno. Rudd aveva lasciato gli Ac/Dc nel 1983 e in seguito si era trasferito in Nuova Zelanda. Nel 1994 era rientrato nel gruppo, restando però a vivere nell'isola.  

Rudd era stato arrestato a novembre nella sua villa sul mare di Tauranga, nell'Isola settentrionale, con l'accusa di aver minacciato di uccidere un suo ex dipendente per il modo inadeguato in cui aveva organizzato il lancio del suo album da solista "Head Job".