MONDO
Israele
Gerusalemme: in migliaia al funerale del rabbino ortodosso, violate norme anti Covid
Lui stesso era malato di Covid. Il Paese vive il suo terzo lockdown nazionale e la Knesset ha approvato una legge voluta dal partito Blu Bianco che inasprisce le multe e ribadisce la chiusura delle scuole religiose. L'ira di Netanyahu: "Questi assembramenti devono cessare subito senza strumentalizzazioni politiche"

Migliaia di 'haredim' (ebrei ortodossi) hanno partecipato a Gerusalemme, in violazione di tutte le norme anti Covid, al funerale di un influente rabbino, morto proprio per l'esito fatale di questa malattia. Rabbi Meshulam Dovid Soloveitchik, capo della scuola religiosa "brisk", è morto a 99 anni dopo aver contratto l'infezione nei mesi scorsi.
Le esequie sono partite dalla sua casa dirette ad un cimitero cittadino dove si prevede l'arrivo di altri seguaci di Soloveitchik. Secondo i media, la polizia ha fatto sapere di aver impedito ad altre centinaia di persone di partecipare al funerale bloccando fuori città auto e autobus diretti alla cerimonia. Un portavoce della polizia, citato da Haaretz, ha ammesso che gli agenti non sono in grado di far rispettare le restrizioni anti covid di fronte a una simile affluenza. "Non voglio andare e confrontarmi con 20mila persone - ha spiegato il portavoce Shabtai Gerberchik - per il semplice fatto che non sono in grado". Il viceministro della sanità Yoav Kisch ha denunciato che "quel funerale provocherà altri funerali".
Si tratta del secondo funerale di massa che si svolge oggi a Gerusalemme. Secondo i media, la polizia si tiene a distanza ma è riuscita ad ottenere che la cerimonia funebre sia trasmessa in diretta sul web, per limitare così almeno in parte il numero dei partecipanti.
Nel corso di una seduta del Consiglio dei Ministri il premier Benyamin Netanyahu ha denunciato "gli assembramenti di persone sono sempre assembramenti - ha affermato - sia che avvengano fra gli ortodossi, o fra i laici o fra gli arabi. Ci sono assembramenti in tutti i settori. Devono cessare subito, e occorre che non si facciano strumentalizzazioni politiche. Questo - ha concluso - è il momento della unità".
Il Paese è attualmente nel terzo lockdown nazionale e la Knesset nelle stesse ore ha approvato una legge voluta da Blu Bianco di Benny Gantz che inasprisce per tutti le multe e ribadisce la chiusura delle scuole religiose. Una circostanza che ha suscitato la dura reazione del vice primo ministro Gantz: "Milioni di famiglie e bambini sono chiusi nelle loro case e rispettano le regole mentre migliaia di Haredim affollano il funerale, la maggior parte di loro anche senza maschere", ha twittato Gantz descrivendo la cosa come una prova di "applicazione iniqua" delle norme. "Non accetteremo la continuazione di un falso isolamento inefficace. O tutti sono rinchiusi o tutti aprono. I giorni dell'indulgenza sono finiti".
In marzo, il Paese torna alle urne e gli israeliani ultra-ortodossi, o Haredim, costituiscono una parte fondamentale della base elettorale di Netanyahu, quindi la mancata applicazione delle regole è diventata una questione politica. Nelle ultime settimane ci sono stati scontri in diverse zone del Paese tra polizia e gruppi ultraortodossi che hanno sfidato le linee guida di allontanamento sociale, anche tenendo aperte le scuole ortodosse e organizzando eventi di massa.
Le esequie sono partite dalla sua casa dirette ad un cimitero cittadino dove si prevede l'arrivo di altri seguaci di Soloveitchik. Secondo i media, la polizia ha fatto sapere di aver impedito ad altre centinaia di persone di partecipare al funerale bloccando fuori città auto e autobus diretti alla cerimonia. Un portavoce della polizia, citato da Haaretz, ha ammesso che gli agenti non sono in grado di far rispettare le restrizioni anti covid di fronte a una simile affluenza. "Non voglio andare e confrontarmi con 20mila persone - ha spiegato il portavoce Shabtai Gerberchik - per il semplice fatto che non sono in grado". Il viceministro della sanità Yoav Kisch ha denunciato che "quel funerale provocherà altri funerali".
Si tratta del secondo funerale di massa che si svolge oggi a Gerusalemme. Secondo i media, la polizia si tiene a distanza ma è riuscita ad ottenere che la cerimonia funebre sia trasmessa in diretta sul web, per limitare così almeno in parte il numero dei partecipanti.
Nel corso di una seduta del Consiglio dei Ministri il premier Benyamin Netanyahu ha denunciato "gli assembramenti di persone sono sempre assembramenti - ha affermato - sia che avvengano fra gli ortodossi, o fra i laici o fra gli arabi. Ci sono assembramenti in tutti i settori. Devono cessare subito, e occorre che non si facciano strumentalizzazioni politiche. Questo - ha concluso - è il momento della unità".
Il Paese è attualmente nel terzo lockdown nazionale e la Knesset nelle stesse ore ha approvato una legge voluta da Blu Bianco di Benny Gantz che inasprisce per tutti le multe e ribadisce la chiusura delle scuole religiose. Una circostanza che ha suscitato la dura reazione del vice primo ministro Gantz: "Milioni di famiglie e bambini sono chiusi nelle loro case e rispettano le regole mentre migliaia di Haredim affollano il funerale, la maggior parte di loro anche senza maschere", ha twittato Gantz descrivendo la cosa come una prova di "applicazione iniqua" delle norme. "Non accetteremo la continuazione di un falso isolamento inefficace. O tutti sono rinchiusi o tutti aprono. I giorni dell'indulgenza sono finiti".
In marzo, il Paese torna alle urne e gli israeliani ultra-ortodossi, o Haredim, costituiscono una parte fondamentale della base elettorale di Netanyahu, quindi la mancata applicazione delle regole è diventata una questione politica. Nelle ultime settimane ci sono stati scontri in diverse zone del Paese tra polizia e gruppi ultraortodossi che hanno sfidato le linee guida di allontanamento sociale, anche tenendo aperte le scuole ortodosse e organizzando eventi di massa.