ECONOMIA
Il commento ai dati Istat sull'inflazione
Coldiretti: 8 italiani su 10 mangiano cibi scaduti per risparmiare
La ridotta capacità di spesa - afferma l'organizzazione - dipende dal fatto che le persone in condizioni di povertà assoluta hanno raggiunto il record di 6 milioni e 20mila individui nel 2013

Lo spauracchio della Bce, del suo presidente Mario Draghi e di tutta l'Eurozona è la deflazione. E cioè la fortissima riduzione del livello dei prezzi, che si accompagna alla contrazione o alla stagnazione della produzione e del reddito. Questa condizione a tavola, per gli italiani, è già una realtà. Lo afferma la Coldiretti commentando i dati Istat relativi alla misura dell'inflazione nel secondo semestre del 2014. Per la prima volta dall'inizio della serie storica nel 2005 i prezzi dei prodotti alimentari non lavorati come frutta e verdura fanno segnare infatti un calo dell'1,5 per cento, per effetto del crollo dei consumi ai minimi storici che colpisce soprattutto le classi meno abbienti. Per queste categorie, l'alimentazione rappresenta la quota più rilevante del budget di spesa.
Si mangia il cibo scaduto
La ridotta capacità di spesa è confermata - sostiene Coldiretti - dal fatto che le persone in condizioni di povertà assoluta hanno raggiunto il record di 6 milioni e 20mila individui nel 2013. In tale situazione più di otto italiani su dieci (81 per cento) per non acquistare sono arrivati a non buttare il cibo scaduto ma a mangiarlo, con una percentuale che è aumentata del 18 per cento dall`inizio del 2014. La spirale negativa della deflazione - sottolinea Coldiretti - ha portato i consumi di frutta e verdura a diminuire di oltre il 30% rispetto agli ultimi 15 anni, per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Si mangia il cibo scaduto
La ridotta capacità di spesa è confermata - sostiene Coldiretti - dal fatto che le persone in condizioni di povertà assoluta hanno raggiunto il record di 6 milioni e 20mila individui nel 2013. In tale situazione più di otto italiani su dieci (81 per cento) per non acquistare sono arrivati a non buttare il cibo scaduto ma a mangiarlo, con una percentuale che è aumentata del 18 per cento dall`inizio del 2014. La spirale negativa della deflazione - sottolinea Coldiretti - ha portato i consumi di frutta e verdura a diminuire di oltre il 30% rispetto agli ultimi 15 anni, per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura ben al di sotto del chilo al giorno per famiglia, un valore inferiore a quelli raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.