MONDO
Partito comunista
Pizzerie e ristoranti italiani a rischio in Russia: si pensa a obbligo di piatti nazionali nel menù
L’iniziativa non è una novità

Il deputato della Duma nelle liste del Partito comunista, Vadim Soloviov ha avanzato una proposta che prevede l'obbligo, per ristoranti e caffetterie, di inserire nel proprio menù una quota obbligatoria del 50% di piatti nazionali russi.
Il legislatore intende presentare il disegno di legge già il prossimo settembre, dopo il ritorno dei deputati dalle vacanze. Soloviov ritiene che la sua iniziativa attirerà turisti stranieri in Russia.
In un’intervista alla stampa russa il deputato ha precisato: “Esaminiamo la ristorazione a Mosca: c’è un'abbondanza di cucina francese, italiana, giapponese… e non sempre sono ristoranti etnici. Io sono russo e con grande piacere consumo i piatti della cucina nazionale russa, ma nel centro di Mosca, nei pressi della Duma difficilmente si può trovare un ristorante con i piatti tipici della nostra cucina nazionale”.
La scorsa primavera i fratelli registi Nikita Mikhalkov e Andrei Koncalovskij hanno lanciato una catena del fast food della cucina nazionale russa “Mangiamo a casa”, che ha già avuto il sostegno del Ministro dell’Agricoltura russo e dell’Ente pubblico per la tutela dei prodotti agricoli.
L’iniziativa del deputato-comunista non è affatto una novità: negli anni ’80 nelle discoteche sovietiche esisteva già la quota obbligatoria del 50% delle canzoni e musiche russe nel repertorio.
Il legislatore intende presentare il disegno di legge già il prossimo settembre, dopo il ritorno dei deputati dalle vacanze. Soloviov ritiene che la sua iniziativa attirerà turisti stranieri in Russia.
In un’intervista alla stampa russa il deputato ha precisato: “Esaminiamo la ristorazione a Mosca: c’è un'abbondanza di cucina francese, italiana, giapponese… e non sempre sono ristoranti etnici. Io sono russo e con grande piacere consumo i piatti della cucina nazionale russa, ma nel centro di Mosca, nei pressi della Duma difficilmente si può trovare un ristorante con i piatti tipici della nostra cucina nazionale”.
La scorsa primavera i fratelli registi Nikita Mikhalkov e Andrei Koncalovskij hanno lanciato una catena del fast food della cucina nazionale russa “Mangiamo a casa”, che ha già avuto il sostegno del Ministro dell’Agricoltura russo e dell’Ente pubblico per la tutela dei prodotti agricoli.
L’iniziativa del deputato-comunista non è affatto una novità: negli anni ’80 nelle discoteche sovietiche esisteva già la quota obbligatoria del 50% delle canzoni e musiche russe nel repertorio.