SCIENZA
Inquinamento radioattivo dell'Oceano Pacifico
L'eredità di Fukushima sulle coste del Canada
Tracce di Cesio-137 sulle coste del Nord America: ma in quantità non pericolose

Grazie al lavoro di un gruppo di scienziati del Woods Hole Oceanographic Institution, per la prima volta sono state rilevate tracce della radioattività generata dall'incidente nucleare di Fukushima sulla costa del Nord America.
Sono trascorsi quattro anni dallo tsunami che provocò il disastro. E ora la radioattività prodotta dall'incidente nucleare che distrusse la centrale Dai-ichi di Fukushima è giunta fino alle coste della British Columbia, in Nord America.
Si tratta di piccole quantità di Cesio-137 e -134, in concentrazioni molto al di sotto della soglia considerata pericolosa per l'uomo.
È dal 2013 che scienziati e volontari cercano tracce radioattive nell'Oceano Pacifico settentrionale, lungo le coste statunitensi e canadesi. Finora erano state rilevate sostanze radioattive a 150 km di distanza dalla California, ma mai sulla costa.
Il "premio" è arrivato da Ucluelet, piccola cittadina costiera che sorge sulla costa occidentale dell'isola Vancouver, proprio di fronte all'omonima città.
Pericolo? No.
Secondo il chimico marino Ken Buesseler, che lavora presso il WHOI, la quantità di sostanza radioattiva trovata - certamente proveniente dall'acqua contaminata di Fukushima - non è pericolosa per l'uomo.
L'esempio che propone lo studioso è lampante: "Se un essere umano nuotasse per sei ore al giorno, per un anno intero, nell'acqua contaminata nella stessa misura di quella trovata sulla costa di Ucluelet - spiega Buesseler - riceverebbe una dose di radiazioni duemila volte più piccola di una radiografia dentale".
Per saperne di più
Oktre al sito web del Woods Hole Oceanographic Institution, molti dati sui rilevamenti della radiattività oceanica sono disponibili nel sito Our Radioactive Ocean e Fukushima Inform.
Sono trascorsi quattro anni dallo tsunami che provocò il disastro. E ora la radioattività prodotta dall'incidente nucleare che distrusse la centrale Dai-ichi di Fukushima è giunta fino alle coste della British Columbia, in Nord America.
Si tratta di piccole quantità di Cesio-137 e -134, in concentrazioni molto al di sotto della soglia considerata pericolosa per l'uomo.
È dal 2013 che scienziati e volontari cercano tracce radioattive nell'Oceano Pacifico settentrionale, lungo le coste statunitensi e canadesi. Finora erano state rilevate sostanze radioattive a 150 km di distanza dalla California, ma mai sulla costa.
Il "premio" è arrivato da Ucluelet, piccola cittadina costiera che sorge sulla costa occidentale dell'isola Vancouver, proprio di fronte all'omonima città.
Pericolo? No.
Secondo il chimico marino Ken Buesseler, che lavora presso il WHOI, la quantità di sostanza radioattiva trovata - certamente proveniente dall'acqua contaminata di Fukushima - non è pericolosa per l'uomo.
L'esempio che propone lo studioso è lampante: "Se un essere umano nuotasse per sei ore al giorno, per un anno intero, nell'acqua contaminata nella stessa misura di quella trovata sulla costa di Ucluelet - spiega Buesseler - riceverebbe una dose di radiazioni duemila volte più piccola di una radiografia dentale".
Per saperne di più
Oktre al sito web del Woods Hole Oceanographic Institution, molti dati sui rilevamenti della radiattività oceanica sono disponibili nel sito Our Radioactive Ocean e Fukushima Inform.