MONDO
Jihad africana
Nigeria, Boko Haram: abbiamo rapito noi gli studenti
Da venerdì scorso sono oltre trecento i liceali nelle mani dei jihadisti del nord della Nigeria che ora trattano col governo locale

E' accaduto quello che in molti temevano. Boko Haram ha rivendicato il rapimento di centinaia di studenti delle scuole superiori, avvenuto venerdì scorso nel nord-ovest della Nigeria. Ad annunciarlo lo stesso leader del gruppo terroristico Abubakar Shekau.
"Sono Abubakar Shekau e i nostri fratelli sono dietro al rapimento a Katsina", ha dichiarato. Il gruppo è responsabile anche del maxi sequestro di 276 ragazze delle scuole superiori avvenuto a Chibok nel 2014 e che scatenò un'ondata di indignazione globale.
Sono almeno 333 gli adolescenti che risultano scomparsi dopo l'attacco al loro liceo a Ketsina, nel nord-ovest del paese. Oltre un centinaio di uomini armati in motocicletta hanno attaccato la scuola e molti gli adolescenti fuggiti nella boscaglia vicina per nascondersi.
Ora Boko Haram sta trattando con il governo dello stato di Katsina. "I responsabili del rapimento dei nostri ragazzi hanno contattato il governo e sono in corso discussioni per garantire la loro sicurezza e il ritorno alle loro famiglie", ha detto su twitter Aminu Bello Masari, governatore locale.
Nulla sembra ancora fermare i Boko Haram un'organizzazione terroristica jihadista sunnita che diffonde terrore in Nigeria, dal 2015 la sua ala maggioritaria è alleata con l'Isis. La formazione, il cui nome significa "l'istruzione occidentale è proibita", vuole imporre al paese la Sharia, legge islamica, e dal 2009 ha causato più di 30 mila morti e - secondo l'Onu - due milioni di sfollati.
Quest'anno centinaia di persone sono rimaste uccise in attacchi portati nel nord-ovest della Nigeria e attribuiti dalle autorità a bande criminali. Finora però non è chiaro se le gang avessero legami con i Boko Haram. Numerosi esperti ed osservatori da tempo mettono in guardia da un possibile avvicinamento fra banditi e gruppi jihadisti che allargano la propria influenza in tutta l'area del Sahel, dal centro del Mali al Lago Ciad a nord del Camerun.
Questo ennesimo rapimento di minori "è un terribile messaggio politico, una prova della sua espansione territoriale nel nord del paese", ha sottolineato Bulama Bukarti, analista per l'africa subsahariana presso l'istituto Tony Blair. Con questo attacco, il loro capo Abubakar Shekau vuole esprimere "tutta la sua potenza e dimostrare che non è più confinato solo nella propria zona" orientale del nord del più popoloso paese africano, ha sostenuto un altro analista, Yan Saint-Pierre, che dirige il centro studi "modern security consulting group".
"Sono Abubakar Shekau e i nostri fratelli sono dietro al rapimento a Katsina", ha dichiarato. Il gruppo è responsabile anche del maxi sequestro di 276 ragazze delle scuole superiori avvenuto a Chibok nel 2014 e che scatenò un'ondata di indignazione globale.
Sono almeno 333 gli adolescenti che risultano scomparsi dopo l'attacco al loro liceo a Ketsina, nel nord-ovest del paese. Oltre un centinaio di uomini armati in motocicletta hanno attaccato la scuola e molti gli adolescenti fuggiti nella boscaglia vicina per nascondersi.
Ora Boko Haram sta trattando con il governo dello stato di Katsina. "I responsabili del rapimento dei nostri ragazzi hanno contattato il governo e sono in corso discussioni per garantire la loro sicurezza e il ritorno alle loro famiglie", ha detto su twitter Aminu Bello Masari, governatore locale.
Nulla sembra ancora fermare i Boko Haram un'organizzazione terroristica jihadista sunnita che diffonde terrore in Nigeria, dal 2015 la sua ala maggioritaria è alleata con l'Isis. La formazione, il cui nome significa "l'istruzione occidentale è proibita", vuole imporre al paese la Sharia, legge islamica, e dal 2009 ha causato più di 30 mila morti e - secondo l'Onu - due milioni di sfollati.
Quest'anno centinaia di persone sono rimaste uccise in attacchi portati nel nord-ovest della Nigeria e attribuiti dalle autorità a bande criminali. Finora però non è chiaro se le gang avessero legami con i Boko Haram. Numerosi esperti ed osservatori da tempo mettono in guardia da un possibile avvicinamento fra banditi e gruppi jihadisti che allargano la propria influenza in tutta l'area del Sahel, dal centro del Mali al Lago Ciad a nord del Camerun.
Questo ennesimo rapimento di minori "è un terribile messaggio politico, una prova della sua espansione territoriale nel nord del paese", ha sottolineato Bulama Bukarti, analista per l'africa subsahariana presso l'istituto Tony Blair. Con questo attacco, il loro capo Abubakar Shekau vuole esprimere "tutta la sua potenza e dimostrare che non è più confinato solo nella propria zona" orientale del nord del più popoloso paese africano, ha sostenuto un altro analista, Yan Saint-Pierre, che dirige il centro studi "modern security consulting group".