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POLITICA

Gli uffici di presidenza dei due rami del Parlamento danno l'ok

Via libera al taglio degli stipendi per i dipendenti di Camera e Senato

Da definire ancora il tetto massimo. Per i consiglieri parlamentari, limite fissato a 240mila Euro, da definire la soglia per gli altri. Molti lavoratori delle due Camere hanno applaudito polemicamente i parlamentari usciti dall'Ufficio di presidenza. La replica della presidente Boldrini: "Passo importante"

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La mannaia dell'austerità si abbatte anche sui dipendenti di Camera e Senato. Uno dei "posti" più ambiti sarà dunque retribuito secondo i criteri che riguardano tutta la pubblica amministrazione, bilanciando così la proverbiale "autonomia del Parlamento". Il tetto massimo per i consiglieri parlamentari dovrebbe essere - secondo quanto deciso dall'ufficio di presidenza di Camera e Senato - di 240 mila Euro all'anno l netto della contribuzione previdenziale (l'8,8% della retribuzione).

Il limite dei 240 mila Euro: stabilito dal decreto Irpef, esteso a tutta la PA
Quella di consigliere parlamentare è la posizione meglio remunerata, ma il tetto riguarderà tutti i dipendenti di Palazzo Madama e Montecitorio. La cifra è quella corrisposta anche al Presidente della Repubblica e il decreto Irpef ha stabilito questo tetto per tutti i manager pubblici, in base al principio secondo il quale nessuno debba guadagnare più del capo dello Stato. Per le categorie intermedie - livelli più bassi dei consiglieri - il tetto non è stato ancora definito. I vertici del Parlamento hanno avviato un confronto con le organizzazioni sindacali.

Il rebus delle indennità di funzione e la probabile corsa verso la pensione
Le indennità di funzione - aggiuntive alla retribuzione base - non sono state ancora definite potranno essere superiori al 25% del tetto stabilito. Queste indennità riguarderanno le figure di vertice, come il segretario generale e i suoi vice.
E' probabile che coloro i quali ricevano uno stipendio più alto del limite stabilito e siano in età pensionabile, provino a lasciare il "Palazzo". La fatidica soglia dei 240mila euro più oneri di stipendio alla Camera, per esempio, è superata da molti: se un consigliere anziano (con 40 anni di servizio) riceve 358mila euro all'anno, bastano 25 anni di servizio per un consigliere per sforare il limite fissato oggi. 
Per tutta risposta, molti dipendenti hanno salutato la decisione con applausi polemici ai componenti degli uffici di presidenza, alla lora uscita, e apostrofandoli così: "Bene, Bravi, Bis!".

Boldrini: "Contestazioni lontane dal Paese reale"
"Un passo importante e positivo". Così, il presidente della Camera Laura Boldrini definisce il taglio degli stipendi, per poi stigmatizzare la contestazione dei dipendenti: "spiace e rattrista, proteste lontane dal Paese reale".