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La compilazione è facoltativa
Esta, gli Stati Uniti chiedono di conoscere gli account social di chi entra nel Paese

Chi vuole recarsi negli Stati Uniti ora trova nell'ESTA, il sistema elettronico di autorizzazione al viaggio, anche la richiesta di dichiarare la propria presenza su Facebook, Twitter e sugli altri social media, fornendo anche il nome utente. Una richiesta definita "facoltativa". Dopo averlo preannunciato a giugno, dal 20 dicembre le autorità americane hanno cominciato a richiedere agli stranieri che intendono visitare il Paese dati che erano sempre stati considerati riservati.
Nell'ambito dei controlli "per prevenire minacce terroristiche", il dipartimento Customs and Border Protection invita gli stranieri che fanno domanda online attraverso l'Electronic System for Travel Authorization (Esta) a indicare se sono presenti sui social e su quali, eventualmente declinando i dati relativi alle proprie utenze.
Il provvedimento riguarda i 38 Paesi che hanno l'Esta, l'esenzione dal visto per turisti con soggiorni sotto i tre mesi, tra cui l'Italia. Nel menù per la dichiarazione online vengono indicate le piattaforme di Facebook, Google+, Instagram, LinkedIn e YouTube con uno spazio per inserire il relativo nome utente.
La misura aveva suscitato polemiche: l'Internet Association, di cui fanno parte colossi del settore come Google, Facebook e Twitter, ha avvertito che il programma minaccia la libertà d'espressione.
Viene sottolineato il rischio che le verifiche non si limitino a possibili legami con gruppi fondamentalisti o terroristici. "Ci sono pochissime regole su come queste informazioni vengono raccolte, custodite e diffuse ad altre agenzie, né vi sono linee guida per limitarne l'uso", ha denunciato Michael W. Macleod-Ball della American Civil Liberties Union.
Nathan White di Access Now, altra organizzazione per i diritti civili, ha osservato che, anche se la richiesta è su base volontaria, la maggior parte dei visitatori stranieri preferiranno compilare il modulo "piuttosto che rischiare ulteriori domande" da parte degli agenti.
Nell'ambito dei controlli "per prevenire minacce terroristiche", il dipartimento Customs and Border Protection invita gli stranieri che fanno domanda online attraverso l'Electronic System for Travel Authorization (Esta) a indicare se sono presenti sui social e su quali, eventualmente declinando i dati relativi alle proprie utenze.
Il provvedimento riguarda i 38 Paesi che hanno l'Esta, l'esenzione dal visto per turisti con soggiorni sotto i tre mesi, tra cui l'Italia. Nel menù per la dichiarazione online vengono indicate le piattaforme di Facebook, Google+, Instagram, LinkedIn e YouTube con uno spazio per inserire il relativo nome utente.
La misura aveva suscitato polemiche: l'Internet Association, di cui fanno parte colossi del settore come Google, Facebook e Twitter, ha avvertito che il programma minaccia la libertà d'espressione.
Viene sottolineato il rischio che le verifiche non si limitino a possibili legami con gruppi fondamentalisti o terroristici. "Ci sono pochissime regole su come queste informazioni vengono raccolte, custodite e diffuse ad altre agenzie, né vi sono linee guida per limitarne l'uso", ha denunciato Michael W. Macleod-Ball della American Civil Liberties Union.
Nathan White di Access Now, altra organizzazione per i diritti civili, ha osservato che, anche se la richiesta è su base volontaria, la maggior parte dei visitatori stranieri preferiranno compilare il modulo "piuttosto che rischiare ulteriori domande" da parte degli agenti.