MONDO
Voto Lituania: Verdi e Patria in testa, verso nuovo governo
Alle politiche di ieri solo il 14% vota i socialdemocratici

Sono i "verdi" e i moderati i vincitori delle elezioni parlamentari di ieri in Lituania. Un risultato a sorpresa, che vede i socialdemocratici del premier Algirdas Butkevicius relegati in terza posizione con il 14,4% dei voti e apre le porte alla formazione di un nuovo governo. A chi siederà in Parlamento nei prossimi quattro anni, i lituani chiedono innanzitutto di migliorare la difficile situazione economica: condizione indispensabile per frenare l'emigrazione di massa che negli ultimi dieci anni ha fatto ridurre la popolazione della Repubblica baltica da 3,3 a 2,9 milioni di abitanti e ha portato 370.000 persone a lasciare il paese dopo l'ingresso nell'Ue nel 2004.
Alle urne è testa a testa tra l'Unione Lituana dei Contadini e dei Verdi (Lpgu) e l'Unione Patria-Cristianodemocratici del 34enne Gabrielius Landsbergis. Quando sono state scrutinate le schede elettorali in 1985 seggi su 1996, i centristi di Lpgu hanno il 21,62% delle preferenze nel proporzionale, mentre i moderati il 21,61%. Alla fine però non è poi così importante quale dei due partiti si aggiudicherà una manciata di voti in più rispetto all'altro. Secondo gli analisti, si va verso una nuova coalizione di governo che includerà i due partiti più votati e l'Unione Liberale, che ha ottenuto un insperato 9% nonostante il suo ex leader Eligijus Masiulis sia stato costretto a dimettersi dal Parlamento e partito perché accusato di corruzione.
I socialdemocratici hanno invece pagato caro i recenti scandali che hanno colpito alcuni membri del governo, e anche gli altri due partiti della loro coalizione hanno fatto flop alle urne: Ordine e Giustizia ha appena superato la soglia di sbarramento del 5%, mentre i laburisti non ci sono neanche riusciti, anche se di poco.
"E' chiaro che la gente ha votato per il cambiamento", ha subito sentenziato la presidente Dalia Grybauskaite, che critica l'esecutivo per le mancate riforme e per le accuse di corruzione. Secondo alcuni politologi, è stato il voto di protesta a favorire i "verdi", il cui leader Ramunas Karbauskis è uno dei più grandi proprietari terrieri del paese. E sempre il malcontento ha portato molti dei 2,5 milioni di aventi diritto a non votare: l'affluenza è infatti stata attorno al 50%, leggermente in calo rispetto al 52,9% delle politiche del 2012.
E' però ancora presto per farsi un'idea precisa della composizione del prossimo Seimas, il Parlamento lituano. Infatti, se 70 dei 141 seggi in palio sono assegnati col proporzionale, per i rimanenti 71 ci si affida ai collegi uninominali e quindi al sistema maggioritario. E un secondo turno di voto è in agenda il 23 ottobre per determinare i deputati eletti in quei collegi uninominali dove al primo turno nessun candidato è riuscito ad emergere sugli altri.
Alle urne è testa a testa tra l'Unione Lituana dei Contadini e dei Verdi (Lpgu) e l'Unione Patria-Cristianodemocratici del 34enne Gabrielius Landsbergis. Quando sono state scrutinate le schede elettorali in 1985 seggi su 1996, i centristi di Lpgu hanno il 21,62% delle preferenze nel proporzionale, mentre i moderati il 21,61%. Alla fine però non è poi così importante quale dei due partiti si aggiudicherà una manciata di voti in più rispetto all'altro. Secondo gli analisti, si va verso una nuova coalizione di governo che includerà i due partiti più votati e l'Unione Liberale, che ha ottenuto un insperato 9% nonostante il suo ex leader Eligijus Masiulis sia stato costretto a dimettersi dal Parlamento e partito perché accusato di corruzione.
I socialdemocratici hanno invece pagato caro i recenti scandali che hanno colpito alcuni membri del governo, e anche gli altri due partiti della loro coalizione hanno fatto flop alle urne: Ordine e Giustizia ha appena superato la soglia di sbarramento del 5%, mentre i laburisti non ci sono neanche riusciti, anche se di poco.
"E' chiaro che la gente ha votato per il cambiamento", ha subito sentenziato la presidente Dalia Grybauskaite, che critica l'esecutivo per le mancate riforme e per le accuse di corruzione. Secondo alcuni politologi, è stato il voto di protesta a favorire i "verdi", il cui leader Ramunas Karbauskis è uno dei più grandi proprietari terrieri del paese. E sempre il malcontento ha portato molti dei 2,5 milioni di aventi diritto a non votare: l'affluenza è infatti stata attorno al 50%, leggermente in calo rispetto al 52,9% delle politiche del 2012.
E' però ancora presto per farsi un'idea precisa della composizione del prossimo Seimas, il Parlamento lituano. Infatti, se 70 dei 141 seggi in palio sono assegnati col proporzionale, per i rimanenti 71 ci si affida ai collegi uninominali e quindi al sistema maggioritario. E un secondo turno di voto è in agenda il 23 ottobre per determinare i deputati eletti in quei collegi uninominali dove al primo turno nessun candidato è riuscito ad emergere sugli altri.