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ITALIA

Lettera durante la veglia di preghiera per le tre sorelline uccise dalla madre

Bimbe uccise a Lecco, il padre alle figlie: "Non abbiamo capito, e vi chiediamo perdono"

"Vi chiediamo sommessamente perdono e speriamo che dal Cielo, dove ora vi tenete la mano, possiate capire la nostra fragilità". "Non voglio giudicare vostra madre"

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 "Il nostro cuore è sommerso da un dolore immenso, attonito. Non abbiamo capito, immaginato e vedevamo solo il grande amore che, come ne eravamo capaci, cercavamo di dimostrarvi. Facevamo il possibile, ma sicuramente non era abbastanza. Vi chiediamo sommessamente perdono e speriamo che dal Cielo, dove ora vi tenete la mano, possiate capire la nostra fragilità".

E' una lettera straziante quella che Baskim Dobrushi, il papà delle bambine uccise dalla madre, ha scritto anche a nome degli altri familiari per ricordare le figlie nei momenti di preghiera a Lecco. "Care Simona, Keisi e Sidny - scrive Baskim Dobrushi - è il vostro papà che vi scrive e lo fa anche a nome di nonni, zii, parenti e amici delle nostre famiglie".  "Ci mancherete, immensamente, - aggiunge - ci mancheranno i vostri sorrisi, le vostre curiosità, i vostri abbracci, ci mancheranno i tanti momenti passati insieme, la vostra voglia di vivere, i vostri progetti e i vostri sogni per una vita serena e felice. Non siamo riusciti a darveli". "Non so darmi pace per quanto è successo ma non voglio giudicare vostra madre". E' uno degli ultimi passaggi della lettera scritta da Baskim Dobrushi.  "Vorrei scambiare la mia vita con la vostra, per regalarvi quel futuro che vi è stato negato" ha aggiunto il padre nella sua lettera alle figlie uccise. "Fermare il tempo a un attimo prima per potervi regalare il futuro più bello. Perdonateci e vi preghiamo: vogliateci bene, lassù nel Cielo, perché ne abbiamo bisogno. Dateci quella protezione e quell'amore che non siamo stati capaci di darvi e che solo potrà dare un poco di pace al nostro cuore. Mancate tanto a me, a tutti i parenti,a tutti i vostri amici e ai compagni di scuola".    

Infine un'implorazione: "Vi prego, vi supplico, dal Paradiso, dove vedete tutto, anche nei nostri cuori, dateci la forza di affrontare questo immenso dolore". Nella lettera seguono i ringraziamenti a tutte le persone, senza distinzione di nazionalità e di religione, che "ci sono state vicine e hanno condiviso con noi questo dolore immenso", e altri ringraziamenti alle autorità civili e religiose.  

Intanto il giudice preliminare del Tribunale di Lecco, Paolo Salvatore ha sciolto la propria riserva, convalidando l'arresto per triplice omicidio aggravato per Edlira Coba, la mamma di 37 anni di origini albanesi che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha ucciso le sue tre figlie nell'appartamento del rione Chiuso di Lecco. Dunque, in accoglimento delle richieste del pubblico ministero Silvia Zannini, il giudice Salvatore ha anche disposto la custodia cautelare in carcere, ovviamente quando la donna potrà essere dimessa dall'ospedale - dove rimane piantonata - e in attesa di una probabile perizia psichiatrica che indicherà poi quale debba essere la misura cautelare più idonea in attesa del procedimento penale.