SPORT
Rugby World Cup
Nuova Zelanda mondiale, Australia battuta 34-17
Per gli All Blacks terzo titolo. Gli 'Wallabies' perdono la loro seconda finale. In meta Milner-Skudder, Nonu e Barrett per i neri. Pocock e Kuridrani a segno per i gialli. Carter implacabile con i suoi calci

La Nuova Zelanda fa sua la finale da leggenda contro l’Australia e conquista la World Cup. A Twickenham finisce 34-17 per gli All Blacks un match che pareva chiuso all’inizio del secondo tempo e che i ‘Wallabies’ hanno provato caparbiamente a riaprire.
Per i neozelandesi questo conquistato in Inghilterra è il terzo titolo, dopo quelli del 1987 e del 2011, e la finale persa contro il Sud Africa nel 1995 che ha ispirato il film di Clint Eastwood Invictus. Terzo titolo che invece sfuma per gli australiani, vittoriosi nel 1991 e nel 1999, e sconfitti dall’Inghilterra ai supplementari nel 2003.
Equilibrio in avvio. Con i calci di Carter e di Foley si va sul 9-3 per i neri. La partita cambia volto a cavallo della pausa. Prima dell’intervallo va in meta Milner-Skudder con una bella azione sulla destra, al rientro dagli spogliatoi schiaccia Nonu (Carter trasforma la prima volta, non la seconda). Gli All Blacks passano sul 21-3.
Prova a riaprire la partita Pocock, che con la trasformazione di Foley porta gli Wallabies sul 21-10. è poi Kuridrani a sfondare la linea difensiva della Nuova Zelanda per una meta vicinissima ai pali: la trasformazione di Foley è una formalità per il 21-17. Gli All Blacks non si disuniscono e Carter trova un drop magistrale da metà campo e poi calcia tra i pali l’ennesima punizione per il 27-17. Ma i conti li chiude “in contropiede” Barrett schiacciando al centro dei pali: il sigillo di Carter mette il punto esclamativo finale.
Per i neozelandesi questo conquistato in Inghilterra è il terzo titolo, dopo quelli del 1987 e del 2011, e la finale persa contro il Sud Africa nel 1995 che ha ispirato il film di Clint Eastwood Invictus. Terzo titolo che invece sfuma per gli australiani, vittoriosi nel 1991 e nel 1999, e sconfitti dall’Inghilterra ai supplementari nel 2003.
Equilibrio in avvio. Con i calci di Carter e di Foley si va sul 9-3 per i neri. La partita cambia volto a cavallo della pausa. Prima dell’intervallo va in meta Milner-Skudder con una bella azione sulla destra, al rientro dagli spogliatoi schiaccia Nonu (Carter trasforma la prima volta, non la seconda). Gli All Blacks passano sul 21-3.
Prova a riaprire la partita Pocock, che con la trasformazione di Foley porta gli Wallabies sul 21-10. è poi Kuridrani a sfondare la linea difensiva della Nuova Zelanda per una meta vicinissima ai pali: la trasformazione di Foley è una formalità per il 21-17. Gli All Blacks non si disuniscono e Carter trova un drop magistrale da metà campo e poi calcia tra i pali l’ennesima punizione per il 27-17. Ma i conti li chiude “in contropiede” Barrett schiacciando al centro dei pali: il sigillo di Carter mette il punto esclamativo finale.