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POLITICA

L'ira del presidente: "La democrazia è morta"

Piemonte torna al voto, annullate le Regionali 2010. Il consiglio di Stato boccia il ricorso di Cota

Dopo la sentenza del Tar anche l'ultimo grado della giustizia amministrativa annulla il voto di quattro anni fa. "Ora mi occuperò di controllare che non cerchino altre gabole per ritardare ulteriormente il ritorno al voto", ha detto Mercedes Bresso. "Sono contento come cittadino: che vinca il centrodestra o il centrosinistra, tra pochi mesi il Piemonte tornerà ad avere certezze", ha commentato Sergio Chiamparino

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Roberto Cota
Il Piemonte torna alle urne prima del previsto. Il Consiglio di Stato ha, infatti, respinto il ricorso presentato dal governatore del Piemonte Roberto Cota contro la sentenza del Tar che ha annullato le regionali 2010 e confermato la sentenza di primo grado. L'esito delle consultazioni per rinnovare gli organi della Regione resta quindi annullato e si devono indire nuove elezioni. Dopo la sentenza, emessa al termine di cinque ore di camera di consiglio, è atteso un provvedimento con le motivazioni. 

L'ira di Cota
"Non ci sono parole per raccontare quello che è successo: è la morte della democrazia". Secco il commento di Roberto Cota alla decisione del Consiglio di Stato. "Ho potuto leggere il provvedimento del Consiglio di Stato soltanto adesso sul sito de 'Il Fatto quotidiano' - dice - non essendo stato ancora comunicato agli avvocati: e questo ha dell'incredibile". "Si vuole - aggiunge - interrompere il lavoro di una Giunta che in questi quattro anni ha rimesso in piedi e risanato il Piemonte. Questo è un affronto ai piemontesi, che hanno espresso il loro voto chiaramente, ed è un affronto ai principi basilari della democrazia". "Un sistema che fa questo dopo quattro anni, quando non è mai stato in discussione il risultato delle elezioni, non è credibile. Si tratta dell'ultimo tassello - conclude Cota - di un disegno ben preciso della sinistra che vuole a tutti i costi il Piemonte, pur avendo perso le elezioni". 

Bresso: "Si interrompe un governo illegittimo"
"Finalmente si interrompe un governo della Regione illegittimo. Ora si metta un punto su questa lunghissima questione e si ridia al Piemonte una legislatura legittimata e in grado di far fronte ai problemi". Così Mercedes Bresso dopo la decisione del Consiglio di Stato. "Ora mi occuperò di controllare che non cerchino altre gabole per ritardare ulteriormente il ritorno al voto", ha detto Bresso. "In Regione - afferma - sosterrò il candidato alla presidenza, che penso sarà Sergio Chiamparino. E come ho già detto, penso di candidarmi alle europee". 

Chiamparino:  "Finalmente la Regione avrà certezze"
"Sono contento come cittadino: che vinca il centrodestra o il centrosinistra, tra pochi mesi il Piemonte tornerà ad avere certezze". Così Sergio Chiamparino, candidato in pectore del centrosinistra, sulla sentenza del Consiglio di Stato che manda il Piemonte al voto con un anno di anticipo. "Ho già detto di essere disponibile a candidarmi e, se il Pd lo deciderà, anche a fare le primarie, a condizione che siano vere", ha detto Chiamparino. "Ora aspettiamo solo - aggiunge - di conoscere le date del voto".

Salvini: "Una vergogna"
"Una vergogna: in Piemonte non decidono i cittadini, ma i giudici, i giornali e la banche
torinesi". Così Matteo Salvini. "Arrendersi? Mai. Torneremo a vincere alla faccia dei poteri forti che non hanno digerito i 30 milioni di euro di taglio annuo ai costi della politica regionale e il ripianamento dei buchi della sanita'", prosegue il segretario federale della Lega Nord. 

Sentenza definitiva
La sentenza è esecutiva, il verdetto finale: Cota non è più governatore del Piemonte. I giudici, come già avevano annunciato al termine dell’udienza odierna, hanno deciso nel merito della vicenda, confermando le motivazioni dei colleghi del tribunale amministrativo torinese. Bocciata, dunque, la tesi sostenuta dagli avvocati del centrodestra, sulle false liste presentate da Michele Giovine a sostegno di Cota, fulcro di tutta la vicenda giudiziaria. Seguiranno nel giro di dieci giorni le motivazioni più estese.

Un'odissea durata 4 anni 
È l'ultima tappa dell'odissea di ricorsi che da 4 anni tengono in bilico la giunta del governatore leghista, Roberto Cota. Il pronunciamento definitivo pone fine alla querelle e stabilisce, senza ulteriore possibilità di appello, che Cota siede legittimamente nel suo ufficio di presidenza.