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SALUTE

Vaccinazioni

Regioni in ordine sparso calano i vaccinati in Italia

I dati del primo rapporto sulle vaccinazioni in Italia stilato da Osservasalute, dell’Università Cattolica: ogni Regione regola un proprio calendario, e qualcuna non offre tutti i vaccini disponibili

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Per capire immediatamente di cosa stiamo parlare basta un dato: se non ci fosse il vaccino antinfluenzale, in Italia avremmo più di 2 milioni di casi gravi per quella che consideriamo la “semplice” influenza, e dovremmo piangere 30mila morti, contro i 2 tremila di ogni inverno. Se invece si vaccinassero tutti quelli che dovrebbero farlo, ultrasessantacinquenni, bambini, e cardiopatici, il numero annuale di malati calerebbe di un milione e mezzo: ed ogni caso di influenza costa, complessivamente, 330 euro. La prova del nove è arrivata lo scorso inverno: a causa della psicosi scatenata dai lotti di vaccini antinfluenzali che si credeva collegati ad alcune morti, si è riusciti a vaccinare appena il 55% degli anziani, contro uno standard auspicabile tra il 75 ed il 95%, per evitare morti da influenza. I morti sono stati più di 8000. Questo uno dei dati che emerge dal primo report vaccinale di Osservasalute: l’altro, non è una novità, è la forte disomogeneità territoriale, nell’offerta di salute e quindi anche dei vaccini. Per esempio per quello contro il papilloma virus, indiziato del tumore al collo dell’utero: è stato introdotto dal 2007, ma non tutte le regioni lo offrono e soprattutto molte abbassano il limite d’età entro cui la somministrazione è gratuita. In Italia difterite, tetano, poliomielite, epatite B sono vaccinazioni obbligatorie, per i nuovi nati, mentre pertosse, meningite, morbillo, parotite, rosolia, varicella e infezione da papillomavirus sono solo raccomandati. In genere l’adesione resta alta, sopra il 90%, persino in Veneto dove sono state rese facoltative tutte le vaccinazioni: ma il trend è in generale diminuzione, soprattutto tra le persone più istruite, che si affidano alle tante bufale che circolano su internet. Prima tra tutte, che il vaccino contro il morbillo provochi l’autismo. Fatto sta che all’inizio dell’anno, l’Organizzazione Mondiale per la sanità ha avvertito il nostro Paese: preoccupante il calo delle vaccinazioni. Di morbillo si può morire, di otite si può restare sordi, di poliomielite ci si potrà ammalare anche da adulti, andando in uno dei tanti Paesi del mondo in cui la malattia esiste.