Coronavirus
La lotta alla pandemia
Coronavirus, in Brasile è guerra dei numeri
Ha superato quota 7 milioni il numero dei contagi da coronavirus accertati in tutto il mondo. Oltre 400mila i morti. I numeri più alti restano negli Stati Uniti con quasi 2 milioni, seguiti dal Brasile e dal Regno Unito. Bolsonaro, come Trump, minaccia di uscire dall'Oms e smette di pubblicare i dati complessivi su vittime e contagi

Mentre i casi di contagio sono ormai oltre 7 milioni, dei 400 mila morti nel mondo, la metà circa è ancora nella sola Europa, dove la situazione va progressivamente migliorando.In controtendenza la Russia, che registra 8.984 nuovi casi in 24 ore per un totale di 467.673 casi e 5.859 morti, che ne fanno il terzo Paese al mondo, dopo Stati Uniti e Brasile, per contagi.
La curva della pandemia non accenna a diminuire soprattutto in America Latina, definita recentemente dall'Oms il nuovo "epicentro" della pandemia, dove si contano 64.000 decessi e oltre 1,3 milioni contagi. In Cile si è registrata la cifra record di 6.405 casi in 24 ore. Il totale dei contagiati sale così a oltre 134mila, i decessi quasi 2200. Il Brasile paga l'atteggiamento 'negazionista' di Bolsonaro, che nei giorni scorsi, sulla falsariga di Donald Trump, ha accusato l'Oms di approccio "ideologico" minacciando di uscire dall'organizzazione delle Nazioni Unite, e in poche settimane è arrivato - a quota 36.455 decessi e 691mila casi, che ne fanno il terzo Paese più colpito al mondo dopo Stati Uniti (1.940.468 di casi e 110.503 morti) e Regno Unito (287.621 e 40.625). E ha smesso di pubblicare i dati complessivi su vittime e contagi, limitandosi nei suoi bollettini a registrare solo gli aggiornamenti delle ultime 24 ore. Un atteggiamento bollato dalle critiche come "tentativo autoritario, insensibile, disumano e anti etico di rendere invisibili i morti di Covid-19". Il ministero della Salute del Brasile aveva comunicato di voler ricontare le morti per Covid-19 nel Paese, sostenendo che molte di esse sarebbero state causate da altre malattie ma erroneamente registrate come coronavirus per ottenere fondi dal governo federale.
In Asia, l'India scala rapidamente le classifiche dei Paesi più colpiti, con oltre 240.000 casi accertati e almeno 6.700, ma che si teme siano la punta di un iceberg ben più sostanziale in un Paese così densamente popolato e fragile dal punto di vista delle strutture sanitarie. In forte ascesa l'Arabia Saudita, con oltre 3 mila nuovi contagi in 24 e con i casi accertati che hanno superato i 100mila. L'Africa, pur nella scarsità di mezzi e e di possibilità di monitoraggio, resta ancorata a circa 5.000 morti ufficiali e 184.000 casi.
La curva della pandemia non accenna a diminuire soprattutto in America Latina, definita recentemente dall'Oms il nuovo "epicentro" della pandemia, dove si contano 64.000 decessi e oltre 1,3 milioni contagi. In Cile si è registrata la cifra record di 6.405 casi in 24 ore. Il totale dei contagiati sale così a oltre 134mila, i decessi quasi 2200. Il Brasile paga l'atteggiamento 'negazionista' di Bolsonaro, che nei giorni scorsi, sulla falsariga di Donald Trump, ha accusato l'Oms di approccio "ideologico" minacciando di uscire dall'organizzazione delle Nazioni Unite, e in poche settimane è arrivato - a quota 36.455 decessi e 691mila casi, che ne fanno il terzo Paese più colpito al mondo dopo Stati Uniti (1.940.468 di casi e 110.503 morti) e Regno Unito (287.621 e 40.625). E ha smesso di pubblicare i dati complessivi su vittime e contagi, limitandosi nei suoi bollettini a registrare solo gli aggiornamenti delle ultime 24 ore. Un atteggiamento bollato dalle critiche come "tentativo autoritario, insensibile, disumano e anti etico di rendere invisibili i morti di Covid-19". Il ministero della Salute del Brasile aveva comunicato di voler ricontare le morti per Covid-19 nel Paese, sostenendo che molte di esse sarebbero state causate da altre malattie ma erroneamente registrate come coronavirus per ottenere fondi dal governo federale.
In Asia, l'India scala rapidamente le classifiche dei Paesi più colpiti, con oltre 240.000 casi accertati e almeno 6.700, ma che si teme siano la punta di un iceberg ben più sostanziale in un Paese così densamente popolato e fragile dal punto di vista delle strutture sanitarie. In forte ascesa l'Arabia Saudita, con oltre 3 mila nuovi contagi in 24 e con i casi accertati che hanno superato i 100mila. L'Africa, pur nella scarsità di mezzi e e di possibilità di monitoraggio, resta ancorata a circa 5.000 morti ufficiali e 184.000 casi.