MONDO
Sfida al Cambiamento climatico
Kerry in visita dal Papa: "Bergoglio grande voce della ragione" e richiama al 'Laudato Sì'
L'inviato di Biden per la lotta ai cambiamenti climatici a consulto da Bergoglio: "L'Enciclica Laudato sì è un documento molto, molto potente, eloquente e molto persuasivo dal punto di vista morale"

Dopo Bruxelles e Palazzo Chigi l'inviato speciale per il clima John Kerry questa mattina è stato in visita da Papa Francesco.
Lo ha comunicato la Santa Sede, riferendo anche dell' udienza di stamani del Pontefice con il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi.
"Il Vaticano è una piccola entità ma papa Francesco ha la capacità di galvanizzare l'azione dei Paesi. Ha la capacità di muovere i cittadini di tante nazioni affinché chiedano ai loro governi di essere responsabili e fare ciò che è necessario per preservare il pianeta".
Sono le parole dell'ex Segretario di Stato americano in un'intervista a Vatican News al termine del faccia a faccia col Pontefice. "Penso che il mondo abbia un rispetto speciale per papa Francesco e non c'è dubbio che sia un leader significativo. Ci aspettiamo che continui a guidarci ancora verso il raggiungimento dell'obiettivo. Oggi siamo arrivati al giorno della resa dei conti rispetto a quelle che sono le conseguenze del modo in cui siamo cresciuti. E penso che il Santo Padre - ha osservato Kerry - parli con una speciale autorità al nostro senso del dovere e alla necessità di fare un passo avanti tutti insieme, nonostante le divisioni del mondo. La sua voce è più importante che mai".
Il Papa - ha detto ancora Kerry - è una delle grandi voci della ragione e una convincente autorità morale sul tema della crisi climatica. E stato un precursore, anticipando i tempi. La sua Enciclica Laudato sì è davvero un documento molto, molto potente, eloquente e molto persuasivo dal punto di vista morale. E penso che la sua, sarà una voce molto importante che ci accompagnerà fino alla Conferenza di Glasgow, alla quale credo intenda partecipare"
"Quindi, abbiamo bisogno di tutti in questa battaglia. Tutti i leader del mondo devono unirsi e ogni Paese deve fare la sua parte. E penso che il Santo Padre parli con un'autorità morale che è unica". Kerry ha evidenziato che "abbiamo tutti una responsabilità comune, questa è la chiave. Nessun Paese è esente dalla necessità di prendere misure per affrontare la crisi. D'altra parte, non ci aspettiamo che un'economia molto piccola, che emette piccole quantità di gas serra, faccia la stessa cosa che facciamo noi. Lo sappiamo, siamo il secondo Paese per emissioni di gas serra nel mondo.
La Cina è il primo; dopo gli Stati Uniti c'è l'India e poi ci sono la Russia e altri Paesi. Ma la linea da seguire è questa: nessun Paese può risolvere questo problema da solo. Tutti dobbiamo fare dei passi in avanti. Gli Stati Uniti devono mettere la loro giusta quota di finanziamento per fare il possibile per contribuire alla riduzione delle emissioni, e lo stiamo facendo".
Kerry ha ricordato che "Biden ha fissato l'obiettivo di ridurre le nostre emissioni nel prossimo decennio del 50-52%. Ma abbiamo bisogno che altri grandi Paesi emettitori facciano la loro parte, operando delle riduzioni. Non si può continuare ad utilizzare una centrale a carbone ed essere davvero parte della soluzione di cui abbiamo bisogno. Condividiamo tutti lo stesso dovere. Nessun Paese da solo può portare a termine questo lavoro. Se domani gli Stati Uniti fossero a zero emissioni, saremmo ancora in crisi. Rappresentiamo solo l'11% di tutte le emissioni del mondo. Quindi, l'89% riguardano altri Paesi. 20 Paesi sono responsabili di circa il 73,75% delle emissioni. Quindi quei 20 paesi, che sono i più sviluppati del mondo, hanno una responsabilità particolare. Ma tutti hanno la responsabilità di essere parte della soluzione".
E a proposito di Cina al Corsera di oggi l'ex capo della diplomazia della presidenza Obama ha detto che: "Non c'è niente di più importante della cooperazione tra Stati Uniti e Cina sul clima".
"Il Clima è il clima, un tema a sè, non cederemo per questo sui diritti umani di nessuno nè su altri aspetti, che vengono seguiti da altri membri del governo". E la Cina lo accetta? "sì, ci sono questioni su cui hanno opinioni forti, ma hanno dichiarato che una delle aree su cui possiamo cooperare è il clima", ha detto Kerry.
In merito ai temi dell'incontro con il premier Mario Draghi, Kerry ha spiegato che hanno parlato "dell'urgenza della crisi climatica e delle opportunità economiche se la affrontiamo: la trasformazione tecnologica sarà enorme e l'Italia ha le competenze che servono e un ruolo centrale nel corso dell'anno, in vista del g7, del g20 e soprattutto della conferenza delle parti (Cop26) a Glasgow, di cui avete la co-presidenza". Poi l'invito "a non affidarsi troppo al gas naturale".
Lo ha comunicato la Santa Sede, riferendo anche dell' udienza di stamani del Pontefice con il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi.
"Il Vaticano è una piccola entità ma papa Francesco ha la capacità di galvanizzare l'azione dei Paesi. Ha la capacità di muovere i cittadini di tante nazioni affinché chiedano ai loro governi di essere responsabili e fare ciò che è necessario per preservare il pianeta".
Sono le parole dell'ex Segretario di Stato americano in un'intervista a Vatican News al termine del faccia a faccia col Pontefice. "Penso che il mondo abbia un rispetto speciale per papa Francesco e non c'è dubbio che sia un leader significativo. Ci aspettiamo che continui a guidarci ancora verso il raggiungimento dell'obiettivo. Oggi siamo arrivati al giorno della resa dei conti rispetto a quelle che sono le conseguenze del modo in cui siamo cresciuti. E penso che il Santo Padre - ha osservato Kerry - parli con una speciale autorità al nostro senso del dovere e alla necessità di fare un passo avanti tutti insieme, nonostante le divisioni del mondo. La sua voce è più importante che mai".
Il Papa - ha detto ancora Kerry - è una delle grandi voci della ragione e una convincente autorità morale sul tema della crisi climatica. E stato un precursore, anticipando i tempi. La sua Enciclica Laudato sì è davvero un documento molto, molto potente, eloquente e molto persuasivo dal punto di vista morale. E penso che la sua, sarà una voce molto importante che ci accompagnerà fino alla Conferenza di Glasgow, alla quale credo intenda partecipare"
"Quindi, abbiamo bisogno di tutti in questa battaglia. Tutti i leader del mondo devono unirsi e ogni Paese deve fare la sua parte. E penso che il Santo Padre parli con un'autorità morale che è unica". Kerry ha evidenziato che "abbiamo tutti una responsabilità comune, questa è la chiave. Nessun Paese è esente dalla necessità di prendere misure per affrontare la crisi. D'altra parte, non ci aspettiamo che un'economia molto piccola, che emette piccole quantità di gas serra, faccia la stessa cosa che facciamo noi. Lo sappiamo, siamo il secondo Paese per emissioni di gas serra nel mondo.
La Cina è il primo; dopo gli Stati Uniti c'è l'India e poi ci sono la Russia e altri Paesi. Ma la linea da seguire è questa: nessun Paese può risolvere questo problema da solo. Tutti dobbiamo fare dei passi in avanti. Gli Stati Uniti devono mettere la loro giusta quota di finanziamento per fare il possibile per contribuire alla riduzione delle emissioni, e lo stiamo facendo".
Kerry ha ricordato che "Biden ha fissato l'obiettivo di ridurre le nostre emissioni nel prossimo decennio del 50-52%. Ma abbiamo bisogno che altri grandi Paesi emettitori facciano la loro parte, operando delle riduzioni. Non si può continuare ad utilizzare una centrale a carbone ed essere davvero parte della soluzione di cui abbiamo bisogno. Condividiamo tutti lo stesso dovere. Nessun Paese da solo può portare a termine questo lavoro. Se domani gli Stati Uniti fossero a zero emissioni, saremmo ancora in crisi. Rappresentiamo solo l'11% di tutte le emissioni del mondo. Quindi, l'89% riguardano altri Paesi. 20 Paesi sono responsabili di circa il 73,75% delle emissioni. Quindi quei 20 paesi, che sono i più sviluppati del mondo, hanno una responsabilità particolare. Ma tutti hanno la responsabilità di essere parte della soluzione".
E a proposito di Cina al Corsera di oggi l'ex capo della diplomazia della presidenza Obama ha detto che: "Non c'è niente di più importante della cooperazione tra Stati Uniti e Cina sul clima".
"Il Clima è il clima, un tema a sè, non cederemo per questo sui diritti umani di nessuno nè su altri aspetti, che vengono seguiti da altri membri del governo". E la Cina lo accetta? "sì, ci sono questioni su cui hanno opinioni forti, ma hanno dichiarato che una delle aree su cui possiamo cooperare è il clima", ha detto Kerry.
In merito ai temi dell'incontro con il premier Mario Draghi, Kerry ha spiegato che hanno parlato "dell'urgenza della crisi climatica e delle opportunità economiche se la affrontiamo: la trasformazione tecnologica sarà enorme e l'Italia ha le competenze che servono e un ruolo centrale nel corso dell'anno, in vista del g7, del g20 e soprattutto della conferenza delle parti (Cop26) a Glasgow, di cui avete la co-presidenza". Poi l'invito "a non affidarsi troppo al gas naturale".