Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-754a1d63-93ab-4384-aa4b-d47be94c9c29.html | rainews/live/ | true
MONDO

Nel Kurdistan arriveranno i primi 30 militari italiani

Iraq, Gentiloni visita campo profughi a Erbil: "Occorre fare di più"

Il ministro degli Esteri nel campo di Bahrka, a circa quaranta minuti da Erbil, che ospita tremila persone, la maggior parte scappate da Mosul durante l'avanzata dell'Isis. "L'Europa e Italia possono fare di più per questa crisi umanitaria". Ieri incontro con il ministro degli Esteri iracheno

Condividi
Arrivo di Gentiloni in Iraq (Ansa)
"Mi auguro che l'Europa e l'Italia possano fare di più per la crisi umanitaria di cui il Kurdistan porta il peso più grande". Sono le parole del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante la visita al campo profughi di Bahrka, a circa quaranta minuti da Erbil.

Il titolare della Farnesina ha visitato alcune tende del campo che ospita tremila persone, per lo più fuggite dalla zone di Mosul durante l'offensiva dell'Isis. Gentiloni ha incontrato gruppi di bambini che stavano facendo lezione. "In questo momento la preoccupazione più grande per le persone che vivono nel campo è l'avvicinarsi dell'inverno" ha detto durante la visita alle tende e ha ribadito: tramite la cooperazione italiana, "è necessario fare di più". Nella regione autonoma del Kurdistan arriveranno i primi 30 militari italiani, avanguardia dei 280 che nelle prossime settimane avranno il compito di addestrare i peshmerga curdi all'uso delle armi inviate dall'Italia. 

3mila donne rapite, la denuncia della deputata yazida
Ad Erbil il Ministro ha incontrato anche Vian Dakhil, la deputata irachena che con le sue denunce davanti alle telecamere, è diventata il volto e la voce della minoranza yazida. "Sono tra 2.500 e 3.500 le ragazze e le donne yazide rapite dall'Isis nell'offensiva nel Kurdistan iracheno" la sua denuncia.

Sostegno dell'Italia all'Iraq
Ieri il ministro Gentiloni ha incontrato a Baghdad ministro degli Esteri iracheno, Ibrahim al Jaafari.  "L'Italia è al fianco dell'Iraq nella lotta contro i jihadisti dell'Isis" ha assicurato. La sua visita, che fa seguito a quella del premier Renzi ad agosto, rappresenta un "un chiaro messaggio che l'Italia è impegnata a continuare a sostenere l'Iraq". Oltre ad aver fornito armi leggere e munizioni ai curdi, l'Italia continua a svolgere operazioni di ricognizioni con due droni Predator e quattro Tornado. "Al momento questo è il contributo giusto che l'Italia può e deve dare", ha detto il ministro. E le autorità irachene hanno manifestato apprezzamento: il ministro Ibrahim al Jaafari ha parlato di sostegno "straordinario".