SALUTE
La scheda
Che cos'è la sclerosi multipla?
Una malattia neurodegenerativa che può presentarsi in diverse forme. C’è anche quella chiamata “radiologicamente isolata”: ovvero, si scopre di avere una o più lesioni nel cervello casualmente, facendo una diagnostica di routine o per altri motivi: non è detto si tratti di Sclerosi Multipla

In italia sono 122 mila persone ad avere la Sclerosi multipla, una malattia neurodegenerativa che colpisce il sistema nervoso centrale: si creano delle placche nel cervello, nei nervi ottici, nel midollo spinale causate dalla “demielinizzazione”: un processo infiammatorio autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca la mielina che è la guaina che protegge ed isola le cellule nervose, come pure gli oligodendrociti, cellule che la producono.
È una malattia neurodegenerativa perché progressiva, anche se la metà di chi è affetto da sclerosi multipla non ha sintomi che impediscano il normale svolgimento delle attività quotidiane.
Può esordire anche in giovane età, attorno ai 20 anni, le cicatrici che si formano nell’area demielinizzata impediscono il passaggio delle comunicazioni nervose, e sono solitamente proprio i sintomi collegati a deficit motori a portare la persona colpita dal medico. È la risonanza magnetica a stabilire se nel cervello ci siano delle placche, la conferma arriva dall’esame del liquor spinale.
La sclerosi multipla non è una malattia ereditaria e neppure infettiva, non si trasmette da persona a persona: la base è genetica. Chi ne è affetto può avere disturbi visivi, ridotta sensibilità al tatto, disturbi intestinali e della vescica, un senso di stanchezza costante. Con l’avanzata della malattia possono presentarsi disturbi cognitivi, sessuali, della coordinazione motoria e del linguaggio.
Ma non esiste una sola forma di Sclerosi Multipla. C’è quella chiamata Sindrome Clinicalmente Isolata, un episodio di demielinizzazione del sistema nervoso centrale che duri almeno 24 ore: in questo caso è bassa la probabilità di sviluppare una Sclerosi Multipla vera e propria.
C’è poi la Sclerosi Multipla a decorso recidivante-intermittente, che è la forma più diffusa: episodi acuti si susseguono a periodi di remissioni della patologia.
Ancora, c’è la Sclerosi Multipla secondariamente progressiva, è l’evoluzione di quella precedente, porta ad una disabilità persistente e progressiva.
Mentre la Sclerosi Multipla primariamente progressiva è quella più rara ma la più invalidante, i sintomi si presentano sin dall’inizio in forma grave, e non ci sono remissioni.
Infine, c’è una forma chiamata “radiologicamente isolata”: ovvero, si scopre di avere una o più lesioni nel cervello casualmente, facendo una diagnostica di routine o per altri motivi: non è detto si tratti di Sclerosi Multipla.
Per la Sclerosi Multipla sono disponibili parecchi farmaci, quelli sintomatici per ridurre il dolore e quelli che si usano a seconda del grado delle lesioni per evitare nuove formazioni: sono farmaci biologici che vanno a colpire marcatori genetici particolari.
In sperimentazione anche trattamenti con cellule staminali per ripristinare le cellule nervose “bruciate” dalla mancanza della mielina.
È una malattia neurodegenerativa perché progressiva, anche se la metà di chi è affetto da sclerosi multipla non ha sintomi che impediscano il normale svolgimento delle attività quotidiane.
Può esordire anche in giovane età, attorno ai 20 anni, le cicatrici che si formano nell’area demielinizzata impediscono il passaggio delle comunicazioni nervose, e sono solitamente proprio i sintomi collegati a deficit motori a portare la persona colpita dal medico. È la risonanza magnetica a stabilire se nel cervello ci siano delle placche, la conferma arriva dall’esame del liquor spinale.
La sclerosi multipla non è una malattia ereditaria e neppure infettiva, non si trasmette da persona a persona: la base è genetica. Chi ne è affetto può avere disturbi visivi, ridotta sensibilità al tatto, disturbi intestinali e della vescica, un senso di stanchezza costante. Con l’avanzata della malattia possono presentarsi disturbi cognitivi, sessuali, della coordinazione motoria e del linguaggio.
Ma non esiste una sola forma di Sclerosi Multipla. C’è quella chiamata Sindrome Clinicalmente Isolata, un episodio di demielinizzazione del sistema nervoso centrale che duri almeno 24 ore: in questo caso è bassa la probabilità di sviluppare una Sclerosi Multipla vera e propria.
C’è poi la Sclerosi Multipla a decorso recidivante-intermittente, che è la forma più diffusa: episodi acuti si susseguono a periodi di remissioni della patologia.
Ancora, c’è la Sclerosi Multipla secondariamente progressiva, è l’evoluzione di quella precedente, porta ad una disabilità persistente e progressiva.
Mentre la Sclerosi Multipla primariamente progressiva è quella più rara ma la più invalidante, i sintomi si presentano sin dall’inizio in forma grave, e non ci sono remissioni.
Infine, c’è una forma chiamata “radiologicamente isolata”: ovvero, si scopre di avere una o più lesioni nel cervello casualmente, facendo una diagnostica di routine o per altri motivi: non è detto si tratti di Sclerosi Multipla.
Per la Sclerosi Multipla sono disponibili parecchi farmaci, quelli sintomatici per ridurre il dolore e quelli che si usano a seconda del grado delle lesioni per evitare nuove formazioni: sono farmaci biologici che vanno a colpire marcatori genetici particolari.
In sperimentazione anche trattamenti con cellule staminali per ripristinare le cellule nervose “bruciate” dalla mancanza della mielina.