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ITALIA

La protesta

Vigili del fuoco: basta pacche sulle spalle, chiediamo parità di trattamento con gli altri corpi

"Non stiamo chiedendo privilegi - dice Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo - continuano ad usarci come carne da macello, pagati con 300 euro in meno al mese rispetto a un poliziotto eppure siamo dello stesso ministero dell'interno"

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Basta con le pacche sulle spalle. È ora che le nostre pensioni e retribuzioni vengano equiparate a quelle degli altri corpi dello Stato. La richiesta arriva dai Vigili del Fuoco che oggi sono a Roma per protestare ed ottenere garanzie - e non solo le solite promesse - dal governo. "Non stiamo chiedendo privilegi - dice Antonio Brizzi, segretario generale del sindacato Conapo - ma di risolvere una volta per tutte il problema della parità di trattamento".



E spiega: "continuano ad usarci come carne da macello, pagati con 300 euro in meno al mese rispetto a un poliziotto eppure siamo dello stesso ministero dell'interno. I 50 milioni che il ministro Minniti ha detto di voler destinare ai Vigili del Fuoco all'interno del decreto Madia, dopo l'annuncio della nostra protesta, seppur sono un passo avanti, non risolvono il divario poiché sono stati fatti stanziamenti anche per gli altri corpi". 

Ma c'è una cosa che i Vigili del Fuoco del Conapo non riescono proprio a digerire e che è tra i motivi della protesta: "Il sottosegretario Bocci ha annunciato che quei 50 milioni, già insufficienti all'equiparazione, dovranno anche essere divisi con il personale del corpo che non è vigile del fuoco e che svolge solo servizi amministrativi e che quindi percepirà aumenti superiori alla media dei loro omologhi del pubblico impiego mentre il personale operativo resterà sottopagato rispetto agli altri corpi. Un vero e proprio affronto del governo Gentiloni a chi rischia la vita".