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ITALIA

Macerata

Morto professore universitario condannato per abusi. Ha assunto mix letale di farmaci

Il docente dell'ateneo di Camerino aveva sempre respinto le accuse lanciate da 6 studenti

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Il giorno dopo la condanna per abusi sessuali ai danni di sei studenti universitari, sempre negati con forza, ha assunto un mix di farmaci. Soccorso in fin di vita, inutile è stato il trasporto all'ospedale di Camerino. E' morto così il professor Francesco Parillo, docente di Anatomia presso la Facoltà di Veterinaria dell'Ateneo camerte, residente a Perugia. 

Lunedì pomeriggio il Tribunale di Macerata lo aveva condannato a tre anni di carcere per violenza sessuale, per palpeggiamenti e carezze hard agli studenti dei suoi corsi, tre dei quali si erano costituiti parte civile. Da ieri non rispondeva al telefono. Vigili del fuoco e carabinieri lo hanno trovato seduto su una poltrona in stato d'incoscienza. Poi il trasporto in ospedale dove i medici hanno rilevato l'assunzione di diversi farmaci (in prevalenza oppiacei) e hanno tentato inutilmente di rianimarlo. 

"Il motivo per cui mi accusano è la cattiveria delle persone. Io sono un professore esigente e evidentemente qualcuno non mi può vedere. Mai avuto contatti sessuali con gli studenti". Così si era difeso in aula il professore nel processo per i fatti risalenti al 2011 e avvenuti nella sede universitaria di Matelica. "Gli atti di cui mi accusano? Erano del tutto normali senza alcuna valenza sessuale", aveva ribadito. Poi la condanna. I giudici l'avevano assolto dal reato di tentata concussione, riconoscendolo però colpevole di violenza sessuale e e condannandolo a pagare una provvisionale di risarcimento di 3mila euro a studente.

Gli amici del docente non nascondo la rabbia.   in una mail a conoscenti. "Questo è un classico esempio di bullismo arrivato alle estreme conseguenze", ha detto il prof. Massimo Zerani di Perugia parlando con i giornalisti. "Abbiamo perso un uomo di grande valore scientifico".
Sul caso indagano i carabinieri di Camerino per chiarire la dinamica della morte, anche se il suicidio è l'ipotesi prevalente.