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ITALIA

Giornata Internazionale

8 marzo, Usb sciopera e manifesta in tutta Italia contro sfruttamento lavoro donne

Quattro gli appuntamenti dedicati alle lotte delle lavoratrici: Bologna, Pontedera, Roma e Napoli. Il 70% di chi ha perso il lavoro è donna

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di Tiziana Di Giovannandrea
"L'Unione Sindacale di Base ha risposto all'appello di 'Non Una di Meno' per l'8 marzo e per il quinto anno consecutivo ha proclamato lo sciopero generale per l'intera giornata di tutte le categorie pubbliche e private, con esclusione della scuola e del trasporto pubblico locale".

In una nota Usb - Unione Sindacale di Base - annuncia lo sciopero generale nazionale "Contro lo sfruttamento: lavoro a intermittenza, precario, demansionato, ricattabile, gratuito, invisibile. Sarà sciopero dal lavoro di cura e riproduttivo, senza il quale l'intera società sarebbe costretta a fermarsi. Sarà sciopero contro lo smantellamento dello Stato sociale e per il diritto al reddito, alla casa, al lavoro, alla parità salariale, a misure di sostegno per la fuoriuscita dalla violenza. Sarà sciopero per non lasciare indietro nessun@: la fine del blocco dei licenziamenti e degli sfratti è dietro l'angolo. A chi parla di debito buono e debito cattivo rispondiamo con la lotta contro le disuguaglianze e la redistribuzione della ricchezza. Sarà sciopero perché lo sciopero è l'arma più potente che abbiamo!".

Il 2020, con la pandemia da Coronavirus, ha accentuato tutte le disparità legate al genere perché "le donne sono in prima fila nella 'catena produttiva', ma sacrificabili sull'altare della crisi economica" infatti "il 70% di chi ha perso il lavoro è donna" sottolinea l'Usb. Secondo i dati Istat, durante il 2020 in Italia 444.000 persone hanno perso il lavoro. Oltre il 70% di loro è donna. A dicembre 2020, su 101 mila persone che hanno perso il lavoro, 99 mila sono donne, il 98%.

Dei 131 mila lavoratori contagiati sul posto di lavoro denunciati all’Inail, 7 su 10 sono donne. Di queste lavoratrici più del 40% ha tra i 50 e i 64 anni. "Questo accade perché le donne sono occupate nei lavori più esposti al contagio: lavori di cura, di pulimento in scuole e ospedali, insegnanti e collaboratrici scolastiche. Lavori che sono state definiti “essenziali”, ma solo finché necessari alla produzione e al profitto" analizza l'Usb. Quindi l’ 8 marzo, all'interno della giornata di sciopero femminista, le lavoratrici e delegate Usb scendono in piazza evidenziando come: "Scendiamo in piazza perché noi lottiamo tutti i giorni dentro e fuori i luoghi di lavoro. Per questo l'8 marzo scioperiamo, perché noi lottiamo tutti i giorni, per un welfare pubblico, per l'eliminazione del profitto nel sociale, per il rispetto dei nostri diritti, per il rispetto degli stessi contratti che noi abbiamo contestato ma che neanche vengono applicati. Perché precario è il nostro salario, precario è il nostro contratto, precari sono gli appalti per cui lavoriamo, precari sono i diritti dei cittadini a causa della logica del mercato e degli appalti".

In aggiunta agli appuntamenti organizzati in tutta Italia da 'Non Una di Meno', Usb ne organizza 4 direttamente collegati alle lotte e alle rivendicazioni delle donne nei posti di lavoro. "A Bologna - spiega Usb -manifesteranno le lavoratrici del sociale (educatrici, operatrici sociali, Oss, assistenti sociali); a Pontedera le precarie storiche della Piaggio, protagoniste l'anno scorso di una protesta sul tetto del Palazzo Blu andata avanti per 30 giorni; a Roma davanti al Miur le lavoratrici degli appalti delle pulizie nelle scuole; a Napoli le lavoratrici domestiche.

Gli appuntamenti nel dettaglio: Bologna - ore 10, viale Aldo Moro 16 davanti Legacoop, con le lavoratrici del sociale; Pontedera - ore 12, palazzo blu Via E. Mattei 2, con le lavoratrici della Piaggio in lotta per il lavoro; Roma - ore 10, in viale Trastevere al Miur, con le lavoratrici degli appalti delle pulizie nelle scuole; Napoli - ore 10, in piazza del Plebiscito, con le lavoratrici domestiche.