MONDO
La crisi in Spagna
Catalogna, code ai seggi. In centinaia pronti a votare per il referendum
Centinaia di persone hanno trascorso la notte in scuole e centri civici della Catalogna indicati come 'seggi' per le votazioni del referendum per l'indipendenza dalla Spagna. Il vicepresidente catalano Junqueras: attacco senza precedenti alla democrazia

Nonostante la pioggia e il dispiegamento di forze di polizia disposto da Madrid, sono centinaia le persone che sono già in fila fuori dai seggi elettorali a Barcellona, pronti ad esprimere il proprio voto sul referendum. Secondo quanto riporta la stampa locale, attivisti indipendentisti hanno passato la notte a sorvegliare i seggi che dovrebbero aprire alle 9, anche se la Guardia Civil ha sbarrato gli ingressi. In alcune zone della città sono stati allestiti banchetti all'aperto per consentire il voto. Agenti del Mossos d'esquadra stanno pattugliando diverse zone della città.
Le urne e le schede per il referendum sull'indipendenza in Catalogna sono arrivate in alcuni seggi elettorali presidiati dagli indipendentisti. L'arrivo del materiale elettorale viene accolto da applausi e grida: "Voteremo! Voteremo!". "Se il materiale elettorale è arrivato al tuo seggio, non diffondere la notizia. Non diamo piste", consiglia un tweet dell'account degli organizzatori.
Madrid: referendum annullato dallo Stato di diritto Il referendum sulla indipendenza catalana "è stato già annullato dallo Stato di diritto". Lo ha ribadito il portavoce del governo di Madrid, Inigo Mendez de Vigo, durante una dichiarazione dal palazzo della Moncloa di Madrid. Il portavoce del governo ha ripetuto che l'esecutivo sta seguendo con attenzione gli avvenimenti in Catalogna alla vigilia del 1° ottobre e ha aggiunto che l'azione della Guardia Civil, che oggi è andata al centro tecnologico e informatico della Generalitat per bloccare tutte le attività internet collegate al referendum, mette in rilievo il fatto che il referendum "è stato annullato dallo Stato di diritto".
Il governo catalano: tranquilli, si vota Tuttavia, il portavoce del governo catalano, il ministro alla presidenza Jordi Turull, ha detto che il blitz della Guardia Civil al centro delle telecomunicazioni catalano Ctti "non ferma la logistica" del referendum. "Che tutti stiano tranquilli, domani si voterà", ha affermato. Poco prima il portavoce del governo spagnolo il ministro della cultura Inigo Mendez de Vigo aveva detto che con il blitz il referendum era stato di fatto "annullato".
Puigdemont chiede una mediazione nel "grave" conflitto con Madrid
Il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, ha chiesto una "mediazione" per risolvere il "grave" conflitto con Madrid sul referendum. "Qualsiasi sia lo scenario, sia che vinca il 'sì' sia che vinca il 'no', deve esserci una mediazione", ha detto in un'intervista alla France presse. E ha aggiunto: i catalani "non rinunceranno ai loro diritti", assicurando che lui e i suoi sostenitori voteranno domani al referendum sull'indipendenza regionale, nonostante l'opposizione del governo spagnolo.
Vicepresidente catalano: attacco senza precedenti alla democrazia
In Catalogna è in corso "un attacco alla democrazia senza precedenti nell'Europa moderna" da parte dello Stato spagnolo, scrive su Twitter il vice presidente catalano Oriol Junqueras. Per il 'numero 2' del 'Govern' di Barcellona, "quanto sta accadendo in Catalogna è terribile".
Quattro feriti in un seggio a Manllieu
Quattro persone sono rimaste lievemente ferite dopo che ignoti hanno sparato contro un seggio con un fucile da caccia la notte scorsa a Manlleu in Catalogna. Lo riferisce il giornale La Vanguardia. I feriti si trovavano sulla porta della scuola Puig Agut, parte di un gruppo di occupanti dei Comitati di difesa del referendum intenzionati a difendere il seggio. La polizia sta indagando, ma non ci sono stati al momento arresti.
Spazio aereo chiuso a Barcellona
Chiuso lo spazio aereo su Barcellona a voli privati e elicotteri fino a lunedì. Ma ieri sera alcuni cittadini hanno occupato pacificamente alcuni seggi per impedire che la polizia li chiuda. Centinaia di persone hanno trascorso la notte in scuole e centri civici della Catalogna indicati come 'seggi' per le votazioni del referendum per l'indipendenza dalla Spagna. Oltre 160 seggi risultano occupati. L'occupazione intende evitare che la polizia impedisca l'uso di tali locali secondo gli ordini di Madrid, che ricorda come la consultazione sia contro la Costituzione. In quasi tutti i seggi si sono presentati agenti dei Mossos d'Esquadra, la polizia locale catalana, per informare gli occupanti che in ogni caso dovranno abbandonare i locali prima delle 6 del mattino di domenica.
Le urne e le schede per il referendum sull'indipendenza in Catalogna sono arrivate in alcuni seggi elettorali presidiati dagli indipendentisti. L'arrivo del materiale elettorale viene accolto da applausi e grida: "Voteremo! Voteremo!". "Se il materiale elettorale è arrivato al tuo seggio, non diffondere la notizia. Non diamo piste", consiglia un tweet dell'account degli organizzatori.
Madrid: referendum annullato dallo Stato di diritto Il referendum sulla indipendenza catalana "è stato già annullato dallo Stato di diritto". Lo ha ribadito il portavoce del governo di Madrid, Inigo Mendez de Vigo, durante una dichiarazione dal palazzo della Moncloa di Madrid. Il portavoce del governo ha ripetuto che l'esecutivo sta seguendo con attenzione gli avvenimenti in Catalogna alla vigilia del 1° ottobre e ha aggiunto che l'azione della Guardia Civil, che oggi è andata al centro tecnologico e informatico della Generalitat per bloccare tutte le attività internet collegate al referendum, mette in rilievo il fatto che il referendum "è stato annullato dallo Stato di diritto".
Il governo catalano: tranquilli, si vota Tuttavia, il portavoce del governo catalano, il ministro alla presidenza Jordi Turull, ha detto che il blitz della Guardia Civil al centro delle telecomunicazioni catalano Ctti "non ferma la logistica" del referendum. "Che tutti stiano tranquilli, domani si voterà", ha affermato. Poco prima il portavoce del governo spagnolo il ministro della cultura Inigo Mendez de Vigo aveva detto che con il blitz il referendum era stato di fatto "annullato".
Puigdemont chiede una mediazione nel "grave" conflitto con Madrid
Il presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, ha chiesto una "mediazione" per risolvere il "grave" conflitto con Madrid sul referendum. "Qualsiasi sia lo scenario, sia che vinca il 'sì' sia che vinca il 'no', deve esserci una mediazione", ha detto in un'intervista alla France presse. E ha aggiunto: i catalani "non rinunceranno ai loro diritti", assicurando che lui e i suoi sostenitori voteranno domani al referendum sull'indipendenza regionale, nonostante l'opposizione del governo spagnolo.
Vicepresidente catalano: attacco senza precedenti alla democrazia
In Catalogna è in corso "un attacco alla democrazia senza precedenti nell'Europa moderna" da parte dello Stato spagnolo, scrive su Twitter il vice presidente catalano Oriol Junqueras. Per il 'numero 2' del 'Govern' di Barcellona, "quanto sta accadendo in Catalogna è terribile".
What is happening in Catalonia is terrible, an attack on democracy without precedent in modern Europe.https://t.co/ssc2CCBWhG
— Oriol Junqueras (@junqueras) 30 settembre 2017
Quattro feriti in un seggio a Manllieu
Quattro persone sono rimaste lievemente ferite dopo che ignoti hanno sparato contro un seggio con un fucile da caccia la notte scorsa a Manlleu in Catalogna. Lo riferisce il giornale La Vanguardia. I feriti si trovavano sulla porta della scuola Puig Agut, parte di un gruppo di occupanti dei Comitati di difesa del referendum intenzionati a difendere il seggio. La polizia sta indagando, ma non ci sono stati al momento arresti.
Spazio aereo chiuso a Barcellona
Chiuso lo spazio aereo su Barcellona a voli privati e elicotteri fino a lunedì. Ma ieri sera alcuni cittadini hanno occupato pacificamente alcuni seggi per impedire che la polizia li chiuda. Centinaia di persone hanno trascorso la notte in scuole e centri civici della Catalogna indicati come 'seggi' per le votazioni del referendum per l'indipendenza dalla Spagna. Oltre 160 seggi risultano occupati. L'occupazione intende evitare che la polizia impedisca l'uso di tali locali secondo gli ordini di Madrid, che ricorda come la consultazione sia contro la Costituzione. In quasi tutti i seggi si sono presentati agenti dei Mossos d'Esquadra, la polizia locale catalana, per informare gli occupanti che in ogni caso dovranno abbandonare i locali prima delle 6 del mattino di domenica.