ITALIA
Tragedia in pieno centro
Carabiniere ucciso a Roma, confessa uno dei due giovani americani fermati
Bloccati in un hotel di lusso. Il grido di dolore della moglie di Cerciello: "Me lo hanno ammazzato". Aveva 35 anni, lunedì i funerali a Somma Vesuviana

Uno dei due cittadini americani fermati per l'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha ammesso di essere l'autore materiale dell'accoltellamento. Si tratta della persona con i capelli mesciati apparso in una foto e ripreso da alcune telecamere.
I sospetti degli inquirenti che indagano sull'uccisione di Mario Rega Cerciello si erano velocemente concentrati su due cittadini americani.
Sembra che i due siano stati sorpresi in una stanza dell'hotel Meridien di via Federico Cesi, non lontano dal luogo del delitto e poi sarebbero stati trasferiti in una caserma dei carabinieri per essere immediatamente sottoposti a interrogatorio. Le persone interrogate finora sono, almeno quattro.
Sull'uccisione del vice brigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, 35 anni, la Procura di Roma indaga per omicidio. Titolare del fascicolo, coordinato dall'aggiunto Nunzia D'Elia, è il pm Maria Sabina Calabretta. Si tratterebbe, però, di una vicenda più complessa di un "cavallo di ritorno", dicono gli inquirenti capitolini.
La cronaca dei fatti
Otto coltellate per guadagnare la fuga. Una, diretta al cuore, ha ammazzato il vice brigadiere Mario Rega Cerciello, 35 anni. E successo ieri notte poco dopo le 3, quando un equipaggio della stazione carabinieri di piazza Farnese è intervenuto in via Pietro Cossa, nel centro di Roma. Dalla ricostruzione pare che i due americani fossero andati a Trastevere in cerca di droga. Accortisi di essere stati truffati da uno spacciatore, lo hanno a loro volta derubato della borsa. Secondo la ricostruzione fatta dal carabiniere che era di pattuglia insieme al vice brigadiere Mario Rega Cerciello, sarebbe stato lo stesso pusher a chiamare i carabinieri dopo aver chiamato il suo cellulare rubato dai due ladri e dopo aver ricevuto appuntamento vicino a piazza Cavour per la restituzione in cambio di una somma di denaro. All’orario stabilito con gli americani per la restituzione della borsa – intorno alle 3 di notte – anziché il pusher derubato all'appuntamento si sono prsentati i due militari. in borghese. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito a morte. Trasportato d'urgenza al Santo Spirito, il brigadiere è morto intorno alle 4 dopo un disperato tentativo di rianimazione. Il pusher è stato arrestato e si trova ai domiciliari, ma nel suo borsello non sarebbe stata trovata la droga.
Le reazioni
"Bastardi maledetti...vi ammazzo" ha scritto ieri mattina un cugino del carabiniere sul suo profilo Facebook. I funerali si svolgeranno lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato.
Il dolore di Somma Vesuviana
"Un nostro concittadino, un amico, un bravo ragazzo e un degno servitore dello Stato, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, è stato ucciso a Roma mentre tentava di fermare due rapinatori che avevano derubato una donna": lo scrive su Facebook il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno commentando la notizia della morte del carabiniere Mario Rega Cerciello, nato nel Comune alle falde del vulcano napoletano. "Una morte assurda - ha scritto ancora Di Sarno - che ci riempie di dolore, un giovane valente che aveva messo la sua vita al servizio del nostro Paese e credeva fermamente nel suo lavoro è stato accoltellato al cuore mentre difendeva una vittima".
Ricordo di un uomo buono
Sandro Ottaviani, comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese, diretto superiore di Mario Rega Cerciello, ricorda cosi il suo uomo: "Mario era un ragazzo buono, un carabiniere preparato. Era una persona che pensava sempre al prossimo, sia durante i turni di servizio sia quando non indossava la divisa. Era solito fare pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto per dare una mano alle persone che soffrono, ogni settimana. Senza dirlo a nessuno faceva volontariato. Agli ultimi donava i suoi vestiti portava loro anche la colazione. Non muore solo un valoroso carabiniere, ma un grande uomo".
L'omaggio della Polizia davanti al Comando generale dei Carabinieri
I sospetti degli inquirenti che indagano sull'uccisione di Mario Rega Cerciello si erano velocemente concentrati su due cittadini americani.
Sembra che i due siano stati sorpresi in una stanza dell'hotel Meridien di via Federico Cesi, non lontano dal luogo del delitto e poi sarebbero stati trasferiti in una caserma dei carabinieri per essere immediatamente sottoposti a interrogatorio. Le persone interrogate finora sono, almeno quattro.
Sull'uccisione del vice brigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, 35 anni, la Procura di Roma indaga per omicidio. Titolare del fascicolo, coordinato dall'aggiunto Nunzia D'Elia, è il pm Maria Sabina Calabretta. Si tratterebbe, però, di una vicenda più complessa di un "cavallo di ritorno", dicono gli inquirenti capitolini.
La cronaca dei fatti
Otto coltellate per guadagnare la fuga. Una, diretta al cuore, ha ammazzato il vice brigadiere Mario Rega Cerciello, 35 anni. E successo ieri notte poco dopo le 3, quando un equipaggio della stazione carabinieri di piazza Farnese è intervenuto in via Pietro Cossa, nel centro di Roma. Dalla ricostruzione pare che i due americani fossero andati a Trastevere in cerca di droga. Accortisi di essere stati truffati da uno spacciatore, lo hanno a loro volta derubato della borsa. Secondo la ricostruzione fatta dal carabiniere che era di pattuglia insieme al vice brigadiere Mario Rega Cerciello, sarebbe stato lo stesso pusher a chiamare i carabinieri dopo aver chiamato il suo cellulare rubato dai due ladri e dopo aver ricevuto appuntamento vicino a piazza Cavour per la restituzione in cambio di una somma di denaro. All’orario stabilito con gli americani per la restituzione della borsa – intorno alle 3 di notte – anziché il pusher derubato all'appuntamento si sono prsentati i due militari. in borghese. Lì hanno incontrato i due ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vicebrigadiere è stato colpito a morte. Trasportato d'urgenza al Santo Spirito, il brigadiere è morto intorno alle 4 dopo un disperato tentativo di rianimazione. Il pusher è stato arrestato e si trova ai domiciliari, ma nel suo borsello non sarebbe stata trovata la droga.
Le reazioni
"Bastardi maledetti...vi ammazzo" ha scritto ieri mattina un cugino del carabiniere sul suo profilo Facebook. I funerali si svolgeranno lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato.
Il dolore di Somma Vesuviana
"Un nostro concittadino, un amico, un bravo ragazzo e un degno servitore dello Stato, il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Rega Cerciello, è stato ucciso a Roma mentre tentava di fermare due rapinatori che avevano derubato una donna": lo scrive su Facebook il sindaco di Somma Vesuviana, Salvatore Di Sarno commentando la notizia della morte del carabiniere Mario Rega Cerciello, nato nel Comune alle falde del vulcano napoletano. "Una morte assurda - ha scritto ancora Di Sarno - che ci riempie di dolore, un giovane valente che aveva messo la sua vita al servizio del nostro Paese e credeva fermamente nel suo lavoro è stato accoltellato al cuore mentre difendeva una vittima".
Ricordo di un uomo buono
Sandro Ottaviani, comandante della stazione dei carabinieri di piazza Farnese, diretto superiore di Mario Rega Cerciello, ricorda cosi il suo uomo: "Mario era un ragazzo buono, un carabiniere preparato. Era una persona che pensava sempre al prossimo, sia durante i turni di servizio sia quando non indossava la divisa. Era solito fare pellegrinaggi a Lourdes e a Loreto per dare una mano alle persone che soffrono, ogni settimana. Senza dirlo a nessuno faceva volontariato. Agli ultimi donava i suoi vestiti portava loro anche la colazione. Non muore solo un valoroso carabiniere, ma un grande uomo".
L'omaggio della Polizia davanti al Comando generale dei Carabinieri
Volanti della @poliziadistato, a sirene spiegate, davanti al Comando Generale dei #Carabinieri, per solidarietà all'Arma che oggi perde uno dei suoi uomini. Un momento pieno di emozione che ci sembra giusto condividere, ringraziando i colleghi della Polizia per il gesto. pic.twitter.com/FvnuqKiq9O
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) July 26, 2019