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MONDO

Lo scandalo dati

Cambridge Analytica, Zuckerberg si scusa di nuovo: al Congresso dirà "è colpa mia"

Diffusa la testimonianza pronta per l'audizione di oggi. Intanto, Facebook sospende CubeYou.com: abuso nell'uso dei dati

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Il fondatore e Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg, si presenterà oggi in audizione al Congresso Usa sottolineando in primo luogo la sua personale responsabilità negli errori commessi. E' quanto emerge dalla testimonianza di apertura dell'audizione diffusa nelle scorse ore. "E' stato un mio errore e mi scuso. Ho fondato Facebook, lo gestisco e sono responsabile per ciò che vi accade", si legge nella testimonianza di Zuckerberg.

L'audizione comincerà nel primo pomeriggio americano (stasera in Italia) presso la commissione Commercio del Senato e proseguirà domani alla commissione Commercio della Camera. I media Usa hanno diffuso il testo della testimonianza con cui il fondatore di Facebook intende aprire il suo intervento, che parte dall'ammissione di aver commesso errori, con le relative scuse e assunzione di responsabilità, per proseguire con un dettagliato resoconto dal punto di vista del Ceo di Facebook su come si sia giunti a questo punto, sia sul fronte del caso Cambridge Analytica sia su quello delle interferenze russe nelle elezioni Usa. Per entrambi i capitoli, Zuckerberg procederà illustrando punto per punto come Facebook intende intervenire da ora in avanti.

Intanto, Facebook sospende CubeYou.com
Sospesa da Facebook per sospetto di abuso sui dati degli utenti una società presente anche in Italia e guidata da un italiano. È CubeYou.com, che ha sede a San Francisco, ma ha anche una presenza a Milano, con lavoratori che si occupano di ricerca e sviluppo. Tutto nasce da una segnalazione della testata americana Cnbc, secondo la quale CubeYou avrebbe sviato gli utenti dicendo che raccoglieva dati, attraverso dei quiz, solo per ricerca accademica, mentre poi li avrebbe usati a fini di marketing.

Le critiche di Jack Ma
Sulle vicende che hanno coinvolto Facebook si è espresso anche Jack Ma, fondatore del gigante dell'ecommerce cinese Alibaba. "Non dobbiamo affossare l'azienda per questi problemi, ma i massimi dirigenti devono prendersi le loro responsabilità e iniziare a lavorarci d'ora in poi - ha detto Ma durante il Boao Forum in Cina - La soluzione più importante è rispettare i dati, la sicurezza e la privacy".