MONDO
Importante roccaforte dello Stato Islamico era nelle mani dell'Isis dal 2014
Iraq: l'esercito riprende il controllo della città di Al Qayyarah, liberandola dall'occupazione Isis
Le forze armate irachene hanno ripreso l'intero controllo della città di Al Qayyarah e hanno riferito di aver trovato fosse comuni dove sono state sepellite le vittime dello Stato Islamico. Anche le milizie sciite in Iraq avrebbero arrestato, torturato e maltrattato civili sunniti durante la conquista della città di Falluja. I miliziani avrebbero ucciso almeno 66 uomini sunniti e abusato di almeno 1.500 persone che erano in fuga dalla zona di Falluja
"Ora Al Qayyarah è completamente liberata. Forze congiunte irachene hanno sollevato la bandiera del paese in alcuni edifici e in un ospedale dopo essere stati completamente liberati dai terroristi", così scrive in un comunicato l'esercito iracheno. Al Qayyarah è una cittadina situata sulla riva sinistra del fiume Tigri nella provincia settentrionale di Niniveh, estremo bastione nelle mani dello Stato Islamico sulla via di Mosul ed è la principale roccaforte del paese occupata nel 2014 dallo Stato islamico.
Le forze armate irachene hanno anche riferito di fosse comuni delle vittime dello Stato Islamico nei pressi della citta' di Al Qayyarah nell'Iraq centrale. Al Qayyarah era stata conquistata dagli uomini dell'Isis nello stesso periodo in cui erano riusciti a prendere il controllo anche di Mosul e molte altre città settentrionali e occidentali.
Secondo il sindaco, Saleh al-Jubouri, sarebbero circa quindicimila i civili rimasti intrappolati in città e ostaggi dell'Isis. Un numero cospicuo di abitanti sarebbero riusciti a procurarsi armi e durante l'attacco avrebbero dato man forte alle truppe di Baghdad dall'interno delle retrovie.
Se tutto andrà secondo le previsioni delle autorità, la battaglia finale per la presa di Mosul potrebbe avvenire entro qualche settimana.
Intanto funzionari degli Stati Uniti hanno pubblicamente riconosciuto come le milizie sciite in Iraq abbiano arrestato, torturato e maltrattato civili sunniti durante la conquista della città di Falluja.
Più di 700 uomini e ragazzi sunniti mancano ancora all'appello, a distanza di più di due mesi dalla conquista della roccaforte dello Stato islamico. Gli abusi si sono verificati nonostante gli Stati Uniti si siano impegnati a far sì che il ruolo delle milizie sciite 'nell'operazione' fossero contenute. In tutto, i miliziani hanno ucciso almeno 66 uomini sunniti e abusato di almeno altre 1.500 persone che erano in fuga dalla zona di Falluja. Questo hanno riferito gli oltre 20 sopravvissuti, leader tribali, politici iracheni e diplomatici occidentali. Questi hanno affermato che gli uomini sono stati uccisi e picchiati con tubi in gomma e, in diversi casi, sono stati decapitati. I loro racconti sono stati supportati dalle testimonianze video e fotografiche realizzate dai sopravvissuti.
Le forze armate irachene hanno anche riferito di fosse comuni delle vittime dello Stato Islamico nei pressi della citta' di Al Qayyarah nell'Iraq centrale. Al Qayyarah era stata conquistata dagli uomini dell'Isis nello stesso periodo in cui erano riusciti a prendere il controllo anche di Mosul e molte altre città settentrionali e occidentali.
Secondo il sindaco, Saleh al-Jubouri, sarebbero circa quindicimila i civili rimasti intrappolati in città e ostaggi dell'Isis. Un numero cospicuo di abitanti sarebbero riusciti a procurarsi armi e durante l'attacco avrebbero dato man forte alle truppe di Baghdad dall'interno delle retrovie.
Se tutto andrà secondo le previsioni delle autorità, la battaglia finale per la presa di Mosul potrebbe avvenire entro qualche settimana.
Intanto funzionari degli Stati Uniti hanno pubblicamente riconosciuto come le milizie sciite in Iraq abbiano arrestato, torturato e maltrattato civili sunniti durante la conquista della città di Falluja.
Più di 700 uomini e ragazzi sunniti mancano ancora all'appello, a distanza di più di due mesi dalla conquista della roccaforte dello Stato islamico. Gli abusi si sono verificati nonostante gli Stati Uniti si siano impegnati a far sì che il ruolo delle milizie sciite 'nell'operazione' fossero contenute. In tutto, i miliziani hanno ucciso almeno 66 uomini sunniti e abusato di almeno altre 1.500 persone che erano in fuga dalla zona di Falluja. Questo hanno riferito gli oltre 20 sopravvissuti, leader tribali, politici iracheni e diplomatici occidentali. Questi hanno affermato che gli uomini sono stati uccisi e picchiati con tubi in gomma e, in diversi casi, sono stati decapitati. I loro racconti sono stati supportati dalle testimonianze video e fotografiche realizzate dai sopravvissuti.