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ITALIA

Il parere del costituzionalista

Cognome materno: nessun vincolo, la sentenza ha solo valore politico

Il costituzionalista Emanuele Rossi commenta la decisione della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo: "La famiglia riceverà solo un risarcimento e non il diritto ad attribuire il cognome materno. Perlomeno finchè non interverrà il parlamento o la corte costituzionale sulla legge in questione"

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Il costituzionalista Emanuele Rossi
di Silvia Balducci
"La sentenza della Corte di Strasburgo garantisce alla coppia solo un risarcimento ma non l'effettiva attribuzione del cognome materno al bambino". Lo spiega il costituzionalista Emanuele Rossi, docente alla Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, che sottolinea come non ci sia alcun vincolo giuridico per lo stato. "Il pronunciamento ha piuttosto un valore di tipo politico - spiega - un invito affinchè la legge venga adeguata a quanto sancito dalla Convenzione Europea dei Diritti per l'Uomo".

Cosa prevede la sentenza emenata?
"La Corte ha dichiarato che uno stato, l'Italia in questo caso, può decidere che venga trasmesso solo il cognome paterno, ma tale regola non può essere vincolante. L'inesistenza di una deroga che consenta, qualora la coppia lo desideri, di trasmettere il nome materno, mette l'Italia in una posizione di irregolarità rispetto ai diritti sanciti dalla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo".

Quali saranno le conseguenze concrete per la coppia milanese?
"Al momento nessuna, salvo un risarcimento che lo stato dovrà corrispondergli. Per quanto riguarda il diritto concreto ad attribuire il cognome materno alla figlia, si dovrà attendere che venga modificata la norma in questione. La modifica dipende dal legislatore, quindi dal parlamento."

Altra famiglia stesso problema?
"Se un'eventuale altra coppia scegliesse per il figlio il cognome materno, si scontrerebbe con il no dell'anagrafe e dovrebbe fare ricorso alla giurisdizione. Esattamente come hanno fatto Alessandra Cusan e Luigi Fazzo. Il giudice però, forte della sentenza di Strasburgo potrebbe sollevare il problema di costituzionalità alla Corte Costituzionale. Quest'ultima potrebbe abrogare in modo addittivo la norma, invitando il legislatore ad intervenire per permettere la trasmissione del cognome materno".

Cosa prevedono le leggi degli altri paesi europei?
"In quasi tutti i paesi dell'Ue è consentita la trasmissione del cognome materno. In Francia alla nascita i genitori possono scegliere se dare al bambino il cognome della madre, del padre o entrambi. In Gran Bretagna vale lo stesso, e la coppia può addirittura scegliere un cognome diverso da quello dei genitori. Norma, quest'ultima che vale anche in Germania, dove invece non è concesso il doppio cognome, che invece è d'uso comune in Spagna".

E in Italia, il doppio cognome è consentito?
"Si, dal 2012 anche gli italiani possono attribuire entrambi i nomi di famiglia ai propri figli". Con il decreto del presidente della Repubblica del 13 marzo 2012, infatti, le competenze sono passate dal ministero dell'Interno alle singole prefetture con l'obiettivo di snellire le procedure burocratiche.