MONDO
A La Paz i bambini lavorano per mantenersi
Little Hands, contro lo sfruttamento dei minori
Secondo l'associazione l'obiettivo dell'Unione dei Bambini Lavoratori è quello di chiedere il rispetto dei diritti e di difendersi dallo sfruttamento
L'associazione Little Hands dal 2010 è attiva con laboratori e progetti per tutelare i bambini che lavorano sia in America Latina sia in Africa.
Fabio Cattaneo, presidente di Little Hands, come vede le proteste di La Paz?
L'Unione dei Bambini e delle Bambine Lavoratori della Bolivia - come mi hanno raccontato i colleghi che ora sono a La Paz - sta facendo pressione sul governo per ottenere il riconoscimento dei loro diritti. E' difficile da capire in Occidente dove spesso si parla di estirpare il lavoro nero ma vogliono chiedere che si faccia una distinzione tra lavoro dignitoso e sfruttamento.
Se l'età minima lavorativa verrà innalzata a 14 anni che cosa rischiano i bambini?
Siccome vivono in condizioni di povertà estrema sanno che dovranno lavorare anche prima dei 14 anni ma in questo caso perderebbero la possibilità di avere un contratto o di ottenere tutele sul posto di lavoro. Potrebbero finire nelle mani degli sfruttatori che spesso li costringono a giornate lavorative lunghissime e sottopagate, nei campi o anche in miniera, senza possibilità di uscire da questo meccanismo.
Quale potrebbe essere un compromesso?
Noi ci battiamo perchè i bambini che lavorano vengano tutelati e non perdano il diritto alla scuola. Ad esempio in Colombia abbiamo avviato alcuni laboratori dove i ragazzi imparano un mestiere artigiano, in questo caso creano gioielli con bucce e semi di frutta. Lavorano quattro o cinque ore al giorno e guadagnano uno stipendio con cui possono sia aiutare la famiglia sia avere l'autonomia per andare a scuola. In più stanno in gruppo e non sono costretti a girare da soli per i mercati alla ricerca di lavoro.
Fabio Cattaneo, presidente di Little Hands, come vede le proteste di La Paz?
L'Unione dei Bambini e delle Bambine Lavoratori della Bolivia - come mi hanno raccontato i colleghi che ora sono a La Paz - sta facendo pressione sul governo per ottenere il riconoscimento dei loro diritti. E' difficile da capire in Occidente dove spesso si parla di estirpare il lavoro nero ma vogliono chiedere che si faccia una distinzione tra lavoro dignitoso e sfruttamento.
Se l'età minima lavorativa verrà innalzata a 14 anni che cosa rischiano i bambini?
Siccome vivono in condizioni di povertà estrema sanno che dovranno lavorare anche prima dei 14 anni ma in questo caso perderebbero la possibilità di avere un contratto o di ottenere tutele sul posto di lavoro. Potrebbero finire nelle mani degli sfruttatori che spesso li costringono a giornate lavorative lunghissime e sottopagate, nei campi o anche in miniera, senza possibilità di uscire da questo meccanismo.
Quale potrebbe essere un compromesso?
Noi ci battiamo perchè i bambini che lavorano vengano tutelati e non perdano il diritto alla scuola. Ad esempio in Colombia abbiamo avviato alcuni laboratori dove i ragazzi imparano un mestiere artigiano, in questo caso creano gioielli con bucce e semi di frutta. Lavorano quattro o cinque ore al giorno e guadagnano uno stipendio con cui possono sia aiutare la famiglia sia avere l'autonomia per andare a scuola. In più stanno in gruppo e non sono costretti a girare da soli per i mercati alla ricerca di lavoro.