SPETTACOLO
Teatro, Martone fa Eduardo nella Napoli dei baby boss
'Il sindaco del rione Sanità' esordisce al Nest e poi va a Torino

"'Nel sindaco del rione Sanità' convivono la Napoli criminale e quella legalitaria, due mondi che convivono oggi come nel 1960, quando Eduardo scrisse il testo". E' l'aspetto sociale che Mario Martone sottolinea nell'affrontare per la prima volta un testo eduardiano. Il regista teatrale e cinematografico lo fa con la compagnia del Nest, il teatro di San Giovanni a Teduccio, quartiere difficile della periferia orientale di Napoli.
"Il sindaco del rione Sanità", prodotto da Elledieffe (la compagnia di Luca De Filippo), Nest e dallo Stabile di Torino, di cui Martone è direttore artistico, andrà in scena dal 6 al 17 marzo al Nest e poi per due settimane a Torino.
Martone ha dato la sua impronta all'opera di Eduardo, attualizzandola. Così il vecchio camorrista don Antonio Barracano del testo originale è qui interpretato da Francesco Di Leva, 39enne attore che attualizza il personaggio "in un periodo in cui la vita si brucia presto e a Napoli ci sono ragazzini che fanno i boss della camorra" spiega Martone riferendosi alle paranze dei bambini che imperversano in alcuni quartieri.
Camorra, bambini boss, ma anche la speranza di una rinascita di Napoli che si deve coltivare a partire dal singolo, come fece lo stesso Martone negli anni Ottanta e Novanta e come si fa oggi al Nest. "Abbiamo portato avanti un progetto con i detenuti del carcere di Airola - racconta Di Leva - e uno dei ragazzi oggi fa l'attrezzista grazie al contributo della Fondazione Siani e di altri enti pubblici. E lo stesso stiamo cercando di fare per una detenuta di Nisida che ci ha contattato".
"Il fatto che Napoli sia simile a quella descritta da Eduardo nel 1960 - spiega Martone - non è un fallimento e lo provano il Nest o il Pierrot di Ponticelli. Ma di certo non ci si può illudere che tutto cambi all'improvviso e improvvisamente ci sia una Napoli normale". La normalità sta nell'impegno dei singoli per Martone, in quello sociale di Luca De Filippo con cui è nato il progetto di questo spettacolo prima della sua morte, ma anche nei volti dei giovani attori della compagnia e nelle parole di Ralph P, rapper qui impegnato anche come attore, ma che ha scritto anche le musiche dello spettacolo. "Niente di nuovo" è il titolo del brano principale, perché Napoli prova a cambiare, ma ha anche la consapevolezza che su certi aspetti sociali poco è cambiato dai tempi di Eduardo.
"Il sindaco del rione Sanità", prodotto da Elledieffe (la compagnia di Luca De Filippo), Nest e dallo Stabile di Torino, di cui Martone è direttore artistico, andrà in scena dal 6 al 17 marzo al Nest e poi per due settimane a Torino.
Martone ha dato la sua impronta all'opera di Eduardo, attualizzandola. Così il vecchio camorrista don Antonio Barracano del testo originale è qui interpretato da Francesco Di Leva, 39enne attore che attualizza il personaggio "in un periodo in cui la vita si brucia presto e a Napoli ci sono ragazzini che fanno i boss della camorra" spiega Martone riferendosi alle paranze dei bambini che imperversano in alcuni quartieri.
Camorra, bambini boss, ma anche la speranza di una rinascita di Napoli che si deve coltivare a partire dal singolo, come fece lo stesso Martone negli anni Ottanta e Novanta e come si fa oggi al Nest. "Abbiamo portato avanti un progetto con i detenuti del carcere di Airola - racconta Di Leva - e uno dei ragazzi oggi fa l'attrezzista grazie al contributo della Fondazione Siani e di altri enti pubblici. E lo stesso stiamo cercando di fare per una detenuta di Nisida che ci ha contattato".
"Il fatto che Napoli sia simile a quella descritta da Eduardo nel 1960 - spiega Martone - non è un fallimento e lo provano il Nest o il Pierrot di Ponticelli. Ma di certo non ci si può illudere che tutto cambi all'improvviso e improvvisamente ci sia una Napoli normale". La normalità sta nell'impegno dei singoli per Martone, in quello sociale di Luca De Filippo con cui è nato il progetto di questo spettacolo prima della sua morte, ma anche nei volti dei giovani attori della compagnia e nelle parole di Ralph P, rapper qui impegnato anche come attore, ma che ha scritto anche le musiche dello spettacolo. "Niente di nuovo" è il titolo del brano principale, perché Napoli prova a cambiare, ma ha anche la consapevolezza che su certi aspetti sociali poco è cambiato dai tempi di Eduardo.