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MONDO

La crisi in Spagna

Catalogna, giudice spagnolo ordina l'arresto per Junqueras e sette ministri del Govern

Il legale del presidente catalano destituito: "È stato emesso mandato d'arresto per Puigdemont e 4 ministri che sono in Belgio". Fonti Procura belga: ancora non ricevuto mandato da Madrid. Smentita anche da fonti giudiziarie spagnole. Proteste a Barcellona. Messaggio video di Puigdemont: "Manifestate senza violenza, pacificamente e rispettando le opinioni di tutti"

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La giudice Carmen Lamela ha ordinato la detenzione provvisoria del vicepresidente Oriol Junqueras e di sette ministri del Govern catalano destituito del president Carles Puigdemont. Per l'ottavo ministro oggi interrogato, Santi Vila, che si era dimesso il giorno prima della dichiarazione di indipendenza, Lamela prevede possa evitare la detenzione con il pagamento di una cauzione di 50mila euro. E sono stati portati subito in carcere i sette membri del deposto governo catalano, per eliminare il "pericolo di fuga". Il provvedimento ha riguardato l'ex vicepresidente Oriol Junqueras, Jordi Turull, Josep Rull, Carles Mundò , Raul Romeva e Joaquim Forn. Per loro si sono aperte le porte del carcere Estremera di Madrid, mentre le due donne, Meritxell Borras e Dolors Bassa, sono detenute nella prigione femminile di Alcalà, non lontano dalla capitale spagnola.

Mandato d'arresto per Puigdemont e 4 ministri
"Ho appena appreso dal mio cliente che è stato emesso il mandato di arresto per il presidente e quattro dei suoi ministri che sono in Belgio". Lo ha dichiarato alla televisione di Stato belga VRT Paul Bekaert, avvocato del governatore deposto della Catalogna, Carles Puigdemont. 
"Puigdemont rimarrà qui e ha detto che collaborerà pienamente con le autorità belghe durante la procedura", ha inoltre dichiarato Bekaert, riferendo di aver appreso da Puigdemont che è stato emesso il mandato di arresto per lui e quattro dei suoi ministri che sono in Belgio.

Fonti Procura belga: ancora non ricevuto mandato da Madrid
Il giudice della Audiencia Nacional, Camern Lamela, deciderà domani se accogliere o meno la richiesta della procura di spiccare un mandato d'arresto europeo per l'ex presidente della Generalitat catalana, Carler Puigdemont e per i 4 ex membri del suo esecutivo regionale (Clara Ponsati, Antoni Comin, Lluis Puig e Meritxell Serret) scappati con lui in Belgio ed al momento irreperibili. Fonti della procura belga hanno confermato di non aver ricevuto ancora alcun mandato da Madrid e di essere in attesa ma che una volta ricevuta la richiesta "la legge sarà applicata". 

Smentita anche da fonti spagnole
Nessun mandato d'arresto europeo è ancora stato emesso nei confronti del leader catalano Carles Puigdemont, mandato che probabilmente arriverà domani. Lo confermano fonti giudiziarie spagnole, smentendo quindi quanto dichiarato dall'avvocato belga di Puigdemont alla tv di Stato VRT.

Messaggio video di Puigdemont
In un video-messaggio trasmesso in tarda serata il presidente catalano deposto ha chiesto ai suoi concittadini di protestare contro le autorità spagnole "senza violenza, pacificamente e rispettando le opinioni di tutti".

Puigdemont: governo legittimo in prigione per sue idee
"Il governo legittimo della Catalogna incarcerato per le sue idee e per essere stato fedele al mandato approvato dal parlamento catalano". È il commento agli avvenimenti di oggi del leader separatista Carles Puigdemont, su Twitter. In un secondo messaggio, con la foto delle migliaia di cittadini scesi per strada per protesta, aggiunge: "Il clan furioso della 155 (la legge che è stata applicata da Madrid per destituire il governo, ndr) vuole il carcere. Il clan sereno dei catalani, la libertà". Il leader catalano Puigdemont ha inoltre chiesto la scarcerazione degli otto membri del governo regionale arrestati su ordine dall'Audiencia Nacional. "Esigo la liberazione dei consiglieri e la fine della repressione politica - ha dichiarato Puigdemont che si trova in Belgio secondo La Vanguardia - È un attentato gravissimo e un golpe contro le elezioni del 21 di dicembre".

Junqueras: rispondete a Madrid nelle urne
Prima di essere rinchiuso in prigione, il vicepresidente del Govern Oriol Junqueras, leader del primo partito catalano, Erc, ha lanciato un appello su Twitter perché "il bene sconfigga il male" alle elezioni del 21 dicembre, rispondendo così a Madrid con il voto. "Fate ogni giorno quello che potete perché il bene sconfigga il male nelle urne. In piedi, con determinazione, fino alla vittoria!", ha scritto Junqueras.
 
Pdecat: "Europa sarà ancora complice" Spagna?
"Lo stato spagnolo mette in prigione un governo eletto democraticamente: vediamo se l'Europa sarà ancora complice di questo stato": cosiìl a segretaria del Pdecat, il partito del presidente destituito Carles Puigdemont, Marta Pascal, dopo l'arresto di otto ministri del 'govern'.

Sindaco Barcellona: giorno nero
"Un giorno nero per la Catalogna. Il governo eletto democraticamente alle urne, in prigione. Manca un fronte comune per conseguire la libertà dei detenuti politici". Lo ha scritto su Twitter la sindaca di Barcellona, Ada Colau, in relazione alla decisione dell'Audiencia Nacional di ordinare il carcere preventivo per il Govern deposto.

Barcellona scende in piazza
I movimenti indipendentisti catalani hanno invitato la popolazione a scendere in piazza questa sera dalle 19, anche davanti al Parlament di Barcellona, per protestare contro la decisione del carcere preventivo per i membri deposti del Govern catalano, tra cui il vice presidente Oriol Junqueras. Lo ha riferito La Vanguardia.

Audizioni spostate al 9 novembre
L'Audiencia nacional, la corte suprema spagnola, ha annunciato di aver aggiornato al 9 novembre le audizioni degli ex deputati del disciolto parlamento catalano, tra cui la presidente Carme Forcadell, su richiesta dei loro difensori. Accusati dalla procura di sedizione e ribellione, reati che comportano pene in carcere di 15 e 30 anni al massimo rispettivamente, i sei erano stati convocati da un giudice per essere ascoltati. Non sono ancora chiari i motivi del rinvio.

Nuovo sito del presidente in esilio
Il leader separatista della Catalogna si vede come un "presidente in esilio". Nelle ultime ore Puigdemont ha collegato al suo profilo Twitter l'indirizzo "president.exili.eu", che rimanda verso un sito online dove si presenta ancora come presidente della Catalogna. Con la destituzione dell'esecutivo regionale di Puigdemont, Madrid ha bloccato anche il sito ufficiale del Governo.