MONDO
Roma
L'appello dell'elemosiniere del Papa: "Aprite le canoniche e i palazzi, accogliete i profughi"
Così il cardinal Krajewski, dall'aeroporto di Fiumicino dove questa mattina sono arrivati 33 rifugiati di diversa nazionalità grazie ai corridoi umanitari da Lesbo e Samos

"Aprite le vostre case, le vostre canoniche, i vostri palazzi. C'è lo spazio. Ci sono le risorse. Se monasteri e case religiose accogliessero almeno una persona o almeno una famiglia, a Lesbo non troveremmo nessuno". Così l'elemosiniere del Papa, card. Konrad Krajewski, dall'aeroporto di Fiumicino dove questa mattina sono arrivati 33 rifugiati di diversa nazionalità grazie ai corridoi umanitari da Lesbo e Samos.
L'Elemosiniere è partito pochi giorni fa per l'isola nel Mar Egeo. Ad affiancare il porporato, alcuni responsabili della Comunità di Sant'Egidio. Entro fine anno a tale gruppo si aggiungeranno "altri 10 profughi", rendeva noto un comunicato dell'elemosineria.
La missione, ricorda Vatican News, fa seguito a quella che lo stesso cardinale, come inviato del Papa, ha svolto a Lesbo la primavera scorsa, a tre anni dalla visita del Pontefice che il 16 aprile del 2016 incontrò personalmente i migranti del Moria refugee camp, per poi tornare in Italia con 3 famiglie di richiedenti asilo siriani, dei quali la Santa Sede curò l'accoglienza e il sostentamento, mentre l'ospitalità e il percorso d'integrazione fu seguito da Sant'Egidio.
L'Elemosiniere è partito pochi giorni fa per l'isola nel Mar Egeo. Ad affiancare il porporato, alcuni responsabili della Comunità di Sant'Egidio. Entro fine anno a tale gruppo si aggiungeranno "altri 10 profughi", rendeva noto un comunicato dell'elemosineria.
La missione, ricorda Vatican News, fa seguito a quella che lo stesso cardinale, come inviato del Papa, ha svolto a Lesbo la primavera scorsa, a tre anni dalla visita del Pontefice che il 16 aprile del 2016 incontrò personalmente i migranti del Moria refugee camp, per poi tornare in Italia con 3 famiglie di richiedenti asilo siriani, dei quali la Santa Sede curò l'accoglienza e il sostentamento, mentre l'ospitalità e il percorso d'integrazione fu seguito da Sant'Egidio.