ITALIA
Arrestata lo scorso maggio
Caso Scajola, Chiara Rizzo ai domiciliari
Esce dal carcere la moglie di Amedeo Matacena coinvolta nell'inchiesta sul presunto favoreggiamento della latitanza del marito
Chiara Rizzo ha lasciato il carcere. Il gip Olga Tarzia ha concesso alla moglie di Amedeo Matacena gli arresti domiciliari.
La donna è coinvolta nell'inchiesta sul presunto favoreggiamento della latitanza del marito nell'ambito della quale è stato arrestato anche l'ex ministro Claudio Scajola, a cui sono stati poi concessi i domiciliari.
"È terminato un atto a dir poco barbarico" questo il commento di Amedeo Matacena
in'intervista via Skype all'Ansa, "sono rammaricato perché si è preferito inveire contro una madre di famiglia incensurata anziché agevolare il mio rientro. È stato fatto un atto barbarico per il metodo, la crudeltà e l'inutilità dello stesso"
Chiara Rizzo era stata arrestata per intestazione fittizia di beni e procurata inosservanza di pena nell'ambito dell'operazione Breakfast. Era detenuta da maggio nel carcere Arghillà a Reggio Calabria
Il marito, ex deputato, latitante a Dubai, è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa; lo scorso fine giugno la Cassazione ha ridotto la sua pena da 5 a 3 anni.
La donna è coinvolta nell'inchiesta sul presunto favoreggiamento della latitanza del marito nell'ambito della quale è stato arrestato anche l'ex ministro Claudio Scajola, a cui sono stati poi concessi i domiciliari.
"È terminato un atto a dir poco barbarico" questo il commento di Amedeo Matacena
in'intervista via Skype all'Ansa, "sono rammaricato perché si è preferito inveire contro una madre di famiglia incensurata anziché agevolare il mio rientro. È stato fatto un atto barbarico per il metodo, la crudeltà e l'inutilità dello stesso"
Chiara Rizzo era stata arrestata per intestazione fittizia di beni e procurata inosservanza di pena nell'ambito dell'operazione Breakfast. Era detenuta da maggio nel carcere Arghillà a Reggio Calabria
Il marito, ex deputato, latitante a Dubai, è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa; lo scorso fine giugno la Cassazione ha ridotto la sua pena da 5 a 3 anni.